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Rete fognaria a Triscina. Interrogazione Ciminnisi (M5S): "Regione faccia chiarezza. Non si giochi con la salute, l’ambiente e il futuro turistico del territorio".

di: Comunicato Stampa - del 2025-05-25

Immagine articolo: Rete fognaria a Triscina. Interrogazione Ciminnisi (M5S): "Regione faccia chiarezza. Non si giochi con la salute, l’ambiente e il futuro turistico del territorio".

Attraverso un’interrogazione parlamentare, è la deputata regionale trapanese del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi lancia l'allarme sulla questione ambientale riguardante i lavori delle nuova rete fognaria di Triscina«Sono anni che i cittadini di Triscina aspettano un’opera essenziale come la rete fognaria, e oggi che i lavori sono finalmente partiti, ci troviamo di fronte a gravi preoccupazioni ambientali, scarsa trasparenza e una Regione che tace». 

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  • «Parliamo di un territorio, devastato da anni di abusivismo e abbandono istituzionale, che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di degrado ambientale e procedimenti europei di infrazione. Adesso – sottolinea Ciminnisi – la comunità rischia di vedere trasformato l’unico progetto strutturale mai avviato in un nuovo potenziale disastro ambientale. Le segnalazioni delle associazioni ambientaliste, i dubbi sollevati da tecnici e residenti, e una petizione online che ha raccolto centinaia di firme, parlano chiaro: c’è timore per l’impatto sull’arenile protetto, sulle dune e sull’intera fascia costiera che rientra in una Zona Speciale di Conservazione tutelata a livello europeo».

    La questione si fa ancora più urgente con l’avvicinarsi della stagione estiva. «Triscina è una località balneare che vive di turismo stagionale – spiega Ciminnisi –. Alimentare incertezza e tensioni in questo momento significa anche danneggiare l’economia locale, fatta di piccoli operatori, famiglie, commercianti che investono nel territorio. La Regione ha il dovere di vigilare e intervenire. Non può limitarsi a osservare. Serve un controllo puntuale, pubblico e condiviso. Non possiamo accettare che un’opera nata per risolvere un’emergenza igienicosanitaria si trasformi nell’ennesima ferita inferta a uno degli angoli più belli e vulnerabili del nostro territorio».

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