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“L'Artaru” di S. Giuseppe a Poggioreale. Quando simbologia, devozione e gastronomia si uniscono

di: Francesco Ippolito - del 2017-03-08

Immagine articolo: “L'Artaru” di S. Giuseppe a Poggioreale. Quando simbologia, devozione e gastronomia si uniscono

Il cosiddetto “Artaru” di S. Giuseppe, a Poggioreale, viene realizzato disponendo assi di legno in modo da formare tre, quattro o più gradini, ricoperti da bianche tovaglie ricamate, e una grande tavolata attaccata al gradino più basso dove trovano posto dolci di ogni tipo, frittate varie, frutta, ortaggi e tutte le primizie possibili.

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  • Le pareti interessate vengono rivestite con tovaglie ricamate o con copriletti di pizzo, rigorosamente bianchi, sui quali fa spicco un quadro raffigurante la Sacra Famiglia, contornato da rami di asparago selvatico, fiorellini e foglioline.

    Considerevole è il lavoro che deve affrontare la famiglia che ha fatto la “prumissione” per l’allestimento dell’altare; pertanto la stessa chiede aiuto ai vicini di casa, a parenti ed amici e tutti accettano per devozione al Santo.

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  • Per la preparazione dell’altare sono elementi essenziali grossi pani a ciambella “li cucciddata” il cui numero è determinato dalle “prumissioni”; particolari lavorazioni di pasta e fichi: “li squartucciati”, nelle forme di cuore, Ostensorio, Croce, Palma, Bastoni, Pavoni, Pesci ecc.

    Sull’altare ciascuna cosa viene sistemata secondo uno schema ben preciso in quanto il simbolismo impregna ogni atto, ogni parola, o qualsiasi gesto si compia. Osservando l’altare, la prima cosa che si nota è il cuore che spicca con le sue maestosità, con incise le iniziali di Gesù, Giuseppe e Maria , a fianco il bastone fiorito dedicato a S. Giuseppe e la Palma dedicata alla Madonna.

    Indiscusso è il significato simbolico di questa triade, osservando la quale, per un momento, l’immaginazione riconduce alla fanciullezza di Gesù, ai suoi momenti sereni, all’amore che ne legava i componenti della Sacra Famiglia.

    Sul gradino che segue viene descritto il momento più tragico e doloroso della vita di Gesù: la Crocifissione e la morte sul Calvario. La drammaticità dell’evento fa si che solo la Croce e pochi altri elementi decorativi sono posti su questo ripiano dell’altare.

    Al centro del ripiano più alto viene posta la maestosa “Spera”, un Ostensorio di pasta finemente lavorata, dedicato a Gesù-Ostia, che ricorda la sua presenza nel S. S. Sacramento. A sinistra e a destra della “Spera” trovano posto due splendidi Pavoni, dall’ampia e fluente coda, simbolo di immortalità dell’anima.

    Alle forme di “squartucciato” sopra descritte, sempre presenti in ogni altare, si aggiungono il Paniere, la Scarpa, la Chiave, simboli pagani, che nella nuova eccezione hanno acquisito significati e valori propri della religione cristiana. Ai lati dell’altare si pongono due o più frondosi rami di alloro, simbolo di gloria e santità, carichi di piccoli pani, arance e limoni.

    Sulla tavolata, invece, sono in bella mostra una miriade di dolci e fritture. In un angolo, preparato con cura e con le più candide e preziose tovaglie del corredo nuziale, è situato il tavolo al quale mangeranno “li Santi”; tre poverelli che simboleggiano la Sacra Famiglia. Su di esso sono sistemati tre candidi piatti e ciascuno di essi contiene tre spicchi d’arancia che simboleggiano l’unità e la trinità di Dio, sui quali sono adagiati fiorellini di “balacu”.

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