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Si vendicò con l'ex fidanzata salemitana violando il suo profilo Facebook. Condannato partannese

del 2017-03-07

Immagine articolo: Si vendicò con l'ex fidanzata salemitana violando il suo profilo Facebook. Condannato partannese

Non aveva probabilmente accettato che quel fidanzamento fosse finito e allora per vendicarsi aveva pensato di impossessarsi del profilo facebook della sua ex ragazza, pubblicando tutto e di più con foto e frasi irripetibili. 

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  • Adesso per 25enne di Partanna, dopo tre anni di processo, è arrivata la sentenza di condanna ad un anno e due mesi di reclusione e al risarcimento alla giovane ragazza salemitana, costituitasi parte civile al raggiungimento della maggiore età, di 5.000 euro, più le spese di giustizia. La pena è stata sospesa con la condizionale. 

    All’epoca la ragazza, di cui volutamente omettiamo di fornire anche le iniziali, aveva avuto una storia con il ragazzo, che sembrava scorrere regolarmente, poi la fine della relazione ed un epilogo per certi versi “drammatico”.

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  • La giovane senza pensarci due volte nel 2010, dopo avere scoperto quello che si stava ordendo a sua insaputa, ha immediatamente avvertito i genitori che hanno denunciato il ragazzo.  

    Il giovane, tramite l’account della sua ex, di fatto si era sostituito ad essa, inducendo in errore gli utenti della rete internet e del social network, collegati al profilo della giovane.

    La cosa ancora forse più grave che lo spasimante provvedeva a diffondere a 121 utenti il cellulare della ragazza con l’aggravante di avere pubblicato foto, frasi ingiuriose, oscene ed irripetibili.

    Una situazione che costrinse la ragazza a doversi trasferire al nord per evitare le maldicenze del paese belicino. Il processo si è svolto davanti al Tribunale di Marsala in sezione monocratica a porte chiuse, perché all’epoca della denuncia la giovane non aveva ancora compiuto i 18 anni. Nel corso del processo, raggiunta la maggiore età la giovane si è costituita parte civile.

    Secondo l’avvocato Francesco Salvo, legale della persona offesa costituitasi parte civile,”si è trattato di un processo molto tecnico, dove la difficoltà principale, è stata nell’acquisizione delle prove utili per accertare la colpevolezza dell’imputato.

    Infatti, non è facile reperire i tabulati Facebook, considerato che trattandosi di una società che ha sede negli Stati Uniti, non risponde alla normativa vigente in Italia, anche per quanto concerne il trattamento dei dati personali. Incrociando i dati raccolti dalla Polizia Postale di Trapani e le risultanze di una perizia disposta dal Tribunale, però, si è riusciti a risalire all’autore delle pubblicazioni oscene e vale a dire l’imputato che è stato condannato alla pena prevista, oltre al risarcimento di una provvisionale in favore della parte civile”.

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