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Bocciatura TAR ridimensionamento scuola ‘Di Matteo’, ecco le motivazioni che hanno portato alla bocciatura del piano

del 2024-08-11

Immagine articolo: Bocciatura TAR ridimensionamento scuola ‘Di Matteo’, ecco le motivazioni che hanno portato alla bocciatura del piano

Il Tar di Palermo ha bocciato il piano assessoriale di dimensionamento scolastico per l’anno 2024/2025 firmato dall’Onorevole Mimmo Turano, accogliendo le difese dell’ufficio legale del Comune di Castelvetrano, al quale l’allora Sindaco Enzo Alfano si era rivolto, dando mandato all’avv. Francesco Vasile. Il 2° Circolo Didattico G. Di Matteo di Castelvetrano, dunque, rimarrà nella sua originaria composizione.

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  • La Regione, infatti, aveva ridisegnato l’assetto della rete scolastica della città di Castelvetrano nonostante la pianificazione contenuta nel Piano provinciale, il quale lasciava immutata la situazione degli istituti scolastici del territorio, così peggiorandone i servizi scolastici e l’offerta formativa.

    Sul punto ha evidenziato il TAR << non convince la tesi della difesa erariale, secondo cui la Conferenza regionale avrebbe rivisto alcune delle previsioni delle Conferenze provinciali al fine di uniformarle alla normativa di riferimento, e che l’azione dell’Amministrazione regionale sarebbe stata improntata “…ad un principio di rigorosa tutela delle realtà territoriali più piccole, ubicate in aree montane o la cui permanenza nel territorio rappresenta un importante presidio di legalità”.

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  • Anche a non considerare che la spiegazione offerta dalla difesa erariale al comportamento tenuto dalla resistente Amministrazione regionale costituisce un’evidente motivazione postuma del provvedimento impugnato, il Collegio rileva che, se la necessità di adeguarsi ai parametri fissati dalla normativa nazionale e regionale è la ragione in considerazione della quale la Conferenza regionale ha rivisto le conclusioni a cui era pervenuta quella provinciale, allora i motivi di questa decisione avrebbero dovuto essere evidenziati, anche in forma estremamente sintetica, nel provvedimento impugnato che, invece, non ha recato alcuna indicazione, neanche minima, delle ragioni che hanno determinato l’avversata disaggregazione della D.D. “Di Matteo”>>.

    L’Avv. Vasile, compiaciuto del risultato ottenuto, che ha restituito fiducia a tutto il personale scolastico, nonché alle famiglie coinvolte dal piano oggi annullato, ha evidenziato che <Al contrario, l’aggregazione della direzione didattica “Di Matteo” agli istituti comprensivi esistenti sul territorio (L. Radice – Pappalardo” e “Capuana – Pardo”) ne aveva operato un illogico smembramento, in palese spregio, oltre che delle finalità sottese al suddetto criterio, anche dei più comuni principi di efficienza, efficacia ed economicità, cui costituzionalmente è preordinato l’agire amministrativo>>.

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