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Celebrazione Gentile, la lettera di un nostro lettore in risposta alle affermazioni del Sindaco Lentini

di: Redazione - del 2025-02-10

Immagine articolo: Celebrazione Gentile, la lettera di un nostro lettore in risposta alle affermazioni del Sindaco Lentini

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del nostro lettore Pietro Vasile, in risposta alle affermazioni del Sindaco Lentini a riguardo della querelle sulle celebrazioni in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Giovanni Gentile. Ve ne avevamo parlato nei giorni scorsi in alcuni articolo, uno riguardante la nota dell'ANPI e l'altro che riportavano le affermazioni del Sindaco Lentini.

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  • "Riguardo alle parole del nostro Sindaco che definisce “Strumentalizzazioni politiche” le legittime considerazioni dei cittadini, fra le quali quelle dell’ANPI che non è però un’associazione politica, vorrei esternare delle (credo) legittime critiche che un paese democratico non può non definire appunto, legittime.

     Il nostro sindaco afferma che “La Scuola da Lui (Gentile) riformata ha formato la classe dirigente politica, sociale ed economica dell’Italia dalla seconda metà del novecento sino a giorni nostri e con essa ancora oggi occorre fare i conti per avviare una riforma complessiva del nostro sistema scolastico.”
     
    La riforma Gentile fu classista e secondo le stesse parole del suo ideatore, non fu una scuola di tutti, ma dei migliori. Non fu inclusiva, ma esclusiva. Chi non era buono per la scuola, non lo era neanche per la patria. Molti studenti che oggi sono inclusi grazie ad un insegnante di sostegno, o più semplicemente, che avevano disturbi specifici dell’apprendimento, erano considerati “non buoni per la patria”. La loro fine, se non avevano famiglie benestanti alle spalle, era spesso in manicomi disumani oppure destinati a semplici lavori manuali.

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  • Se io, da insegnante, dovessi definire la riforma Gentile come motivo di orgoglio, la mattina, entrando a scuola, non potrei guardare negli occhi i miei studenti con DSA o con sostegno senza provare vergogna.

    Il Socialismo trae le origini del suo nome da concetti come EQUITA’ SOCIALE e visto che quella riforma fu definita da Mussolini in persona come “la più fascista delle riforme”, dimentica il nostro Sindaco che buona parte dei partigiani che hanno dato la vita perché fosse creata la più anti fascista delle Costituzioni, fosse socialista come il suo partito di appartenenza?
     
    La riforma Gentile ha formato la classe dirigente politica del dopoguerra? Beh, forse in quella classe politica ci sarebbe potuto essere uno studente finito invece nei manicomi, se non ci fosse stato Gentile e forse la legge 170, sull’inclusione scolastica, non avrebbe dovuto aspettare fino al 2010 per essere scritta, se la classe politica del dopoguerra non fosse stata formata da una scuola gentiliana… “…egli aderì, legittimandolo sul piano ideologico, al fascismo” Gentile aderì al fascismo? Aderì???

    Nel periodo fascista molti intellettuali e letterati furono praticamente costretti ad aderire al fascismo, ma fra questi, molti furono comunque critici del regime e Mussolini semplicemente li sopportò perché non poteva far sparire chi dava lustro all’Italia. Ma Gentile non aderì al fascismo. Lui ne fu il teorico. Fu l’architetto del fascismo. Non vi aderì semplicemente.
    Dimentica o semplicemente non sa il nostro sindaco, che la Dottrina del Fascismo, del 1932, fu scritta proprio da Gentile nella prima parte intitolata “Idee fondamentali”?
     
    Aderì o ne fu il principale teorico? "…fascismo, movimento politico che molte colpe ha avuto nella tragedia che ha caratterizzato la prima parte del novecento europeo […], ma che fu determinato dalla crisi sociale ed istituzionale seguita alla fine delle prima guerra mondiale a cui le vecchie formazioni di governo liberale e la monarchia non seppero dare adeguata risposta”. 

    A parte che le colpe del fascismo non furono molte, ma TOTALI, è quel “ma” che mi lascia molto perplesso. “Ma” significa che in fondo non fu colpa del fascismo quello che è successo, ma che fosse quasi una logica conseguenza di colpe di altri…? Mussolini sfruttò la crisi precedente e successiva alla Prima Guerra Mondiale che lui sosteneva (tanto da essere escluso dai Socialisti per questo motivo), per prendere il potere. Il fascismo non fu una conseguenza, ma una causa. Fu un parassita che si nutrì del sangue degli italiani.

    Quel “MA” non fa onore alle vittime del fascismo. “Ma”, grammaticalmente, si usa per giustificare, quando segue un’affermazione negativa. Un po’ come dire “Ho investito un ciclista, MA se lui si fosse fermato al semaforo…” Ecco, non ci fu nessun semaforo non rispettato, signor Sindaco. Ci fu un criminale che violentava le donne che gli si rifiutavano, che sposò Rachele minacciando i genitori di lei con una pistola, che uccideva chi si opponeva alla sua fame di potere, che prendeva a morsi le amanti che osavano uscire di casa disubbidendo ai suoi ordini, che sacrificò migliaia di soldati italiani solo per avere un peso nei negoziati internazionali (e mi fermo qui per motivi di spazio), che si fece largo con la violenza in Italia e nel mondo e che Giovanni Gentile appoggiò, non per paura, ma con cognizione di causa.
     
    Ora, se a fare queste affermazioni fosse stato uno di quelli che si arrampicavano sui campanili e urlavano “Padania Libera”, oppure qualcuno di quelli che nelle riunioni private urlano Sieg Heil e alzano il braccio teso, non mi sarei stupito.
    Ma un politico di lungo corso che forse avrà anche frequentato scuole di partito e che fa parte (?) di un partito di cui facevano parte molti partigiani (e che oggi a Castelvetrano è in coalizione proprio con Lega e Fratelli d’Italia…), può sostenere la grandezza di chi del fascismo costruì l’impalcatura e non vi aderì semplicemente?
     
    Volete celebrare campanilisticamente il filosofo, perché castelvetranese? Beh, fatelo. Però quando lo farete, e sono certo che i suoi colleghi di coalizione insisteranno per farlo, sottolineate anche che questo filosofo di cui andare fieri, fu il primo e più importante ideologo del fascismo. Al professore che illustrerà questo "vanto" di Castelvetrano, difeso ultimamente da niente po’ po’ di meno che Casa Pound (chissà perché…?), chiederei anche di illustrare quali siano stati i crimini e le vergogne che hanno macchiato indelebilmente il nostro Paese a causa del fascismo di cui quello che viene definito “illustre” faceva parte.

    Chiederei di citare i disabili e gli omosessuali discriminati perché indebolivano la razza o la mascolinità del popolo italiano, o gli ebrei che i fascisti deportarono in regalo ai nazisti. In ultimo, proprio a proposito di quest’ultimo punto, vorrei chiedere al nostro sindaco Socialista, se quando parla di strumentalizzazioni politiche non si riferisca per caso proprio a Casa Pound…
     
    Anzi, la prego, signor Sindaco. Dica qualcosa ai sostenitori di Casa Pound. Lei penso sia la persona più adeguata. I suoi predecessori, quasi 100 anni fa, non ebbero paura di dare la vita per smacchiare l’Italia dalla vergogna fascista".

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