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"Dalla lettera del 6 agosto 1945 inviata da Castelvetrano ad oggi". Racconto di un incontro speciale

di: Redazione - del 2024-08-14

Immagine articolo: "Dalla lettera del 6 agosto 1945 inviata da Castelvetrano ad oggi". Racconto di un incontro speciale

Domenica 11 agosto a Marinella di Selinunte, si è tenuto un incontro speciale. Una riunione tra parenti per fare la conoscenza e dare il benvenuto ad una signora americana in compagnia di un'amica e della propria figlia.

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  • "Dopo 20 anni di ricerche scaturite dal ritrovamento di lettere nella soffitta del nonno provenienti da Castelvetrano, l'anno scorso è volata fin qui per conoscere le sue radici e non trovando nulla e nessuno agli indirizzi in suo possesso si è recata al comune dove per caso una signora, assistendo alle richieste di nuovi indirizzi riguardante i Navetta (cognome poco diffuso ma comunque noto in paese), si offre di accompagnarla da me conoscendomi di vista.

    Fu così che dopo un paio d'ore, grazie alla bontà e disponibilità della signora, ci trovammo a mangiare tutti insieme a casa sua. Era la vigilia della partenza, maggiori ricerche e approfondimenti furono rimandati all'anno successivo. 

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  • Così quest'anno con alcuni cugini ci siamo riuniti per conoscere questa cugina americana (Francine) sbucata dal nulla ma con in mano un albero genealogico di 2 secoli. Leggere una lettera scritta a Castelvetrano il 6 agosto 1945 (stesso giorno dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima) oppure insegnare la nostra gestualità,che ci contraddistingue tra parole italo-sicule e americane.

    Tutto emozionante e divertente, considerando tra i presenti anche i genitori di Giacomo Moceri che con i suoi siciliansays ha fatto del siciliano un portabandiera. Castelvetrano ammirato e apprezzato per la sua bellezza, per la sua storia, per aver dato i natali ad avi che si sono distinti per onestà o sacrificio (ci sono dispersi in guerra e garibaldini), stregati dalla bontà della gastronomia tipica locale, ammaliati dagli stupendi tramonti e dallo scorcio mozzafiato che il cugino Ferlito ci ha offerto di vivere nella sua tenuta ma anche e soprattutto l'affetto che ha trovato come se ci fossimo conosciuti da sempre.

    Nemmeno preso in considerazione l'idea di mafia o di trovare un ambiente ostile. Felice di essere stata coinvolta in questa rara ed emozionante vicenda circondata da tante belle persone". (Angela Navetta)

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