"Ecco perchè mi stavo suicidando con il gas..". Intanto Giacomo Calcara scrive a Napolitano
di: Elio Indelicato - del 2014-08-24
Giacomo Calcara lo scorso 23 luglio tentò di morire con l’inalazione di due bombole di gas, adesso ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica inviandogli la medaglia di bronzo e l’attestato che lo stesso Calcara nel 1980 ricevette dall’allora Ministro per il suo impegno da Vigilie del Fuoco ausiliario a favore delle popolazioni colpite dal terremoto della Basilicata e della Campania.
Giacomo Calcara ha tentato il suicidio perché a 53 anni : " dopo una vita che ho lavorato sin da quando avevo i calzoncini corti e oltre 20 anni in Svizzera, adesso lo Stato al quale ho dato, non mi da niente, non protegge chi non ha lavoro".
Separato, con un figlio che vive in Svizzera, Giacomo Calcara ne fa un fatto di dignità personale e solidarizza con tutti quei padri di famiglia che si trovano disoccupati e abbandonati dalle istituzioni e soprattutto dallo Stato. "Io-continua Calcara- vivevo e lavoravo in Svizzera ,quando decisi spontaneamente per amor di patria di volere fare il militare, cosa che molti si sarebbero scansati. Dalla Svizzera arrivai in Italia e mi arruolai volontario come ausiliario dei Vigili del Fuoco, dove ho avuto modo di imparare tante cose e soprattutto la professionalità dello stesso Corpo dei Vigili.”
Giacomo Calcara adesso si trova a Castelvetrano. Da quattro anni non lavora e per lui è un fatto di “dignità” non cercare aiuto negli altri e chiedere soldi.
"Devo aggiungere, dice lo stesso, che i Servizi Sociali del Comune, nel loro piccolo mi sono stati vicini, anche Don Alfredo Culoma mi ha aiutato per quel che ha potuto ma è lo Stato che non ci tutela. Chi ti da lavoro a 53 anni?"
Giacomo racconta con lucidità le fasi del suo tentato suicidio con il gas, l’avere anche staccato il contatore della luce, l’ultima telefonata alla sorella, anche il bigliettino che aveva lasciato per suo figlio Federico “perdonami se puoi per il gesto".
Poi lo stesso Giacomo Calcara mostra con orgoglio la bandiera italiana che lui tiene attaccata ad un bastone in terrazzo, con la segreta speranza che qualcuno gli dia un lavoro per vivere dignitosamente.
