Festival dei cori UNITRE di Sicilia, presente domenica scorsa, a Messina, anche il coro dell'UNITRE di CVetrano
di: Vito Marino - del 2019-06-05
Il grande filosofo russo Dostoevskij, nel suo romanzo “l’idiota” sosteneva che “La bellezza salverà il mondo”; fra le bellezze possiamo cumulare, oltre all’arte e alle tradizioni, anche la musica e il canto corale. La musica e il canto sono quelle espressioni dell’animo umano che accomunano tutti i popoli della Terra.
Recentemente scienziati, fisici, medici e ricercatori hanno dichiarato che il canto produce effetti benefici a livello psicofisico. Quando ero ragazzo tutti cantavano: i ragazzi per strada, la massaia in casa con la finestra aperta, l’artigiano nella bottega e, principalmente in campagna, come canto collettivo, per alleviare la fatica; allora era anche incoraggiato e stimolato da qualche bottiglia di vino, fornita dal proprietario terriero o dal sovrastante, che generalmente faceva parte degli accordi retribuitivi.
L’Associazione culturale UNITRE, fra le altre iniziative stimola il canto corale tramite il coro dilettantistico al quale partecipano gli associati stessi. Ogni anno, da 11 anni, si svolge in una città siciliana, da scegliere di volta in volta, il “Festival dei cori UNITRE di Sicilia”, che il 2 giugno di quest’anno si è svolto presso la città di Messina.
Anche l’UNITRE di Castelvetrano ha partecipato. Visto che c’ero anch’io a Messina, come corista, voglio lasciare con queste poche righe un ricordo dell’evento. Intanto c’è da dire che la città di Messina ha saputo ospitare i cori di dieci città siciliane, mettendo a disposizione il “Palazzo della Cultura Antonello da Messina”, che possiede una sala teatrale con una acustica veramente eccezionale. Un’altra costatazione che da bravo siciliano ci tengo a fare riguarda i brani cantati; essi erano in prevalenza in lingua italiana o napoletana.
Se ciò per certi versi va bene, visto che siamo tutti italiani, non va bene per altri versi: nel Nord Italia c’è molto campanilismo o addirittura razzismo o semplice preconcetto ai danni dei siciliani, non capisco perché noi, che abbiamo una ricca produzione di canti siciliani, usiamo tanti riguardi nei loro confronti. Un’altra constatazione che voglio fare riguarda l’età dei coristi molto avanzata; malgrado l’Associazione si chiami “delle tre età”, di persone relativamente giovani ce n’erano veramente pochi, mentre mancavano le “voci bianche”.
Complessivamente si può dire che, i cori, formati da solo dilettanti, che cantavano tutti all’unisono, hanno cantato bene. L’UNITRE di Castelvetrano ha partecipato, ricevendo successo di pubblico, con 20 coristi, che hanno cantato tre brani in lingua siciliana: “Amuri Sicilianu – Sicilia terra di lu me cori – Me ziu (quet’ultimo scritto da Irene Bonanno, corista). Mariella Zancana ha diretto il coro, Aldo Anzalone ha accompagnato con la fisarmonica. Accompagnatore del coro, il presidente Giuseppe Ancona. Speriamo che il XII festival venga effettuato presso i templi di Selinunte, col patrocinio del Comune di Castelvetrano.