La cultura a Castelvetrano tra l’ 800 e il 900: ieri presentazione del libro di Gianni Diecidue
di: Vito Marino - del 2016-12-10
Il club UNESCO di Castelvetrano, nella persona del presidente del club Nicola Miceli si distingue da molti anni per aver favorito lo sviluppo della cultura e per la conservazione del patrimonio architettonico della città.
Il giorno 9 dicembre 2016 presso l’Auditorum “Ninni Fiore” di Castelvetrano si è svolta una conferenza, in ricordo del nostro illustre concittadino Gianni Diecidue, con la presentazione di un suo libro “La cultura a Castelvetrano tra Ottocento e Novecento” che L’UNESCO, già citato ha provveduto a fare stampare.
Sono intervenuti, oltre al sindaco F. Errante, Aldo Gerbino, Professore Ordinario di Istologia ed Embriologia, Università degli Studi di Palermo – Poeta e Critico d’arte e il prof. Nicola De Domenico dell’Università degli Studi di Palermo, Presidente del Centro internazionale di Cultura filosofica “G. Gentile di Castelvetrano”, che hanno illustrato l’alta figura di Diecidue. Doveva pure intervenire Salvatore Costanza, docente universitario di Storia ed Ecostoria, attualmente presidente dell’ISRI di Trapani ed Ispettore onorario della Regione siciliana per i Beni bibliografici, ma per motivi di salute non è stato presente.
Giuseppe Lo Sciuto (noto ai castelvetranesi col nome d’arte Sciupé) ha letto magistralmente tre poesie di Diecidue, mentre Giuseppe Liborio Bonanno e Angelo Curti Giardina, scrittori e cultori di storia hanno spiegato come hanno dovuto faticare per elaborare detto libro, sorto fra le tante carte ed appunti che Diecidue aveva lasciato in previsione di ultimare e stampare il libro, ma che ha dovuto abbandonare per motivi di salute. Presenti alla manifestazione culturale anche le figlie dell’autore: Fiammetta e Sondra Diecidue.
Giovan Battista Diecidue (meglio conosciuto come Gianni) politicamente fu un anarchico; come poeta valido appartenne alla corrente poetica dell’antigruppo; fu anche drammaturgo e storico. Come ricordi personali su Gianni Diecidue, posso dire che lo conoscevo soltanto per la sua alta figura di letterato. Con lui ho partecipato un paio di volte in recital di poesie.
Non è stato un mio professore, ma in ambito scolastico pur riconoscendo in lui una grande preparazione, a causa del suo carattere particolare gli alunni, per come sempre avviene in età scolastica, non pensavano di approfittare per attingere dalla sua cultura. Quindi non fu valutato per il suo giusto merito. Ha scritto molti libri di poesie e di storia; per brevità dirò che nella mia biblioteca di casa di lui mi ritrovo oltre al presente volume, i seguenti libri: “Gabelle e gabelloti nel ‘600, Chiesa e Stato a Castelvetrano nel ‘700, L’antico carnevale di Castelvetrano, Seicento castelvetranese, Correspondance (poesie).