Morì a 14 anni dopo una caduta in moto a Selinunte. Comune assolto dopo 22 anni di giudizio
del 2018-03-10
Ci sono voluti 22 anni di causa per capire che il Comune di Castelvetrano era esente da colpa per la morte del giovanissimo, allora 14enne, Giovanni Rinaldi avvenuta per una banale caduta dalla moto per lo sversamento di acqua sull’asfalto in estate a Marinella di Selinunte.
Adesso, secondo quanto stabilito dalla Corte di Appello di Palermo, dovrà l’Eas restituire circa 100.000 al comune che era stato condannato in prima istanza dal Tribunale di Marsala al pagamento risarcitorio in forma concorsuale di 75.000 euro a favore dei genitori e del fratello del giovane studente.
Una storia che balzò purtroppo agli onori della cronaca il sette settembre del 1996. Il giovane aveva chiesto un passaggio ad un suo amico per ritornare a casa. Lui prese posto nel sedile posteriore della moto Aprilia e intorno alla mezza notte si avviarono verso casa. Superata la rotonda posta davanti al Parco Archeologico, il conducente del mezzo imboccò la via Caboto, ma percorsi una decina di metri, a causa di uno sversamento di acqua, non visibile data l’ora, che fuoriusciva da un tubo nei pressi del vicino ex casello ferroviario, sbandò a causa del fondo bagnato e rovinò sull’asfalto assieme al suo amico.
Giovanni Rinaldi, figlio allora dell’ispettore di Polizia Alfredo, ebbe la peggio per un violento trauma cranico e dopo essere stato in coma per 13 giorni nel reparto di Rianimazione di Villa Sofia morì tra lo strazio dei genitori, parenti e dei tanti amici, compreso il guidatore della moto rimasto quasi illeso. Da lì una inevitabile istruttoria sulle cause dell’incidente, che puntarono subito il dito sul quel fondo limaccioso che sicuramente non era prevedibile né visibile, costituendo una insidia ai fini risarcitori.
Il Tribunale di Marsala, al quale si erano rivolti i genitori del povero Giovanni, ottennero nel 2012 un risarcimento che vide condannata l’Assicurazione, l’Eas, quale gestore della distribuzione del’acqua e della manutenzione della rete, e per il 30% il Comune quale ente proprietario della strada.
Il Comune appellò la sentenza perché quella perdita di acqua che perdurava da tempo era stata già segnalata dallo stesso Ente all’Eas e anche ai Carabinieri della stazione di Marinella di Selinunte.
Il legale del Comune Francesco Vasile commenta la sentenza: "Il processo è stato vissuto con molta tristezza, per l’eco che ha avuto e perché perdere una giovane vita è sempre un dramma. A noi, come comune, interessava dimostrare di non avere nessuna responsabilità nella causazione dell’incidente, come sostenuto da sempre. Adesso chiederemo all’Eas, che sarebbe dovuta intervenire tempestivamente ad eliminare il guasto, che ci restituisca i 75.000 euro con gli interessi, spese legali e quant’altro, somma che potrebbe arrivare sui centomila euro”.
Ma negli anni la situazione a Marinella di Selinunte è rimasta sempre un po’ conflittuale tra Eas e Comune,con quest’ultimo spesso a intervenire con i propri tecnici e maestranze per riparare i guasti delle rete idrica di Marinella, obbligata a farlo come da contratto.
Ultimamente nella via Vivaldi a Marinella di Selinunte c’è stato una sversamento di acqua corrente durato mesi e mesi, ma non solo in quella via, poi il guasto è stato riparato probabilmente dal Comune con buona pace degli abitanti della zona che più volte avevano denunciato anche attraverso la rete internet della pericolosità di quel tratto di strada dove qualcuno già era caduto la sera non accorgendosi della presenza dell’acqua che fuoriusciva dal manto stradale.
Si parla da tempo che il Comune di Castelvetrano, potrebbe prendere in gestione la rete idrica di Marinella, compresa la manutenzione e la riscossione delle bollette ma a tutt’oggi non è cambiato nulla e trovare degli impiegati dell’Eas soprattutto in estate non è facile e resta sempre come punto di riferimento l’ufficio di Partanna.