Oggi ultimo appuntamento dei meriggi selinuntini. Direttore Parco: "Selinunte set teatrale d’eccellenza"

Oggi ultimo appuntamento con i “Luminosi meriggi” al Parco Archeologico dove andrà in scena, solo con la normale coreografia dei templi, “Il contrabbasso parlante “ con Lelio Giannetto”. E’ già tempo comunque di tirare il primo bilancio di questo esperimento di “teatro dinamico”, ideato dal soprintendente Enrico Caruso coadiuvato dalla sensibilità artistica del maestro Aurelio Gatti, che in quattro spettacoli di cui uno alle cave di Cusa, hanno conquistato con i tramonti incantevoli, la platea dei tanti turisti.

Filippo Agoglitta, titolare del Ristorante Pierrot, plaude l’iniziativa del direttore definendola “fantastica" e fa un passo indietro nel tempo: "Vivevo in estate con la mia famiglia nelle case di Manuzza di mio padre all’interno del Parco e ricordo che negli anni 60-70 ci furono degli spettacoli davanti al tempio C dove andavamo a piedi attraverso un sentiero. Spettacoli dove si respirava l’aria magica della Magna Grecia.

Selinunte  dovrebbe essere vocata alla cultura e dovrebbe essere una nicchia in tal senso mentre gli alberghi si dovevano realizzare a Triscina dove c’è la meravigliosa spiaggia. Questi spettacoli allungano la stagione e fanno bene ai turisti “

Gli fa eco Orazio Torrente imprenditore alberghiero: ”Potere offrire a settembre ai nostri turisti o anche a chi viene solo per il fine settimana questi momenti, fanno bene all’economia,perché molti verrebbero a trascorrer il fine settimana nella nostra Selinunte, sicuri di potere assistere ad un tramonto condito da uno spettacolo tutto “da incorniciare”."

Il direttore Enrico Caruso appare soddisfatto di avere creato un altro sito per spettacoli: "L’esperimento della delocalizzazione degli spettacoli nel Parco di Selinunte ha funzionato. Eravamo certi della qualità dell’offerta delle rappresentazioni concordate con il Maestro Gatti e, soprattutto, della dirompente bellezza della scenografia scelta per i nostri Luminosi Meriggi.  

Abbiamo dimostrato che Selinunte è un set teatrale d’eccellenza e che esiste una molteplicità di  fondali a cui abbiamo appena iniziato ad attingere.

E chissà che non si possa giungere alla  sperimentazione degli spettacoli itineranti, in cui attori e spettatori si spostano seguendo un filo  logico che è proprio della Commedia dell’Arte, dello spettacolo che dall’interno di piazze e strade  qui, con i dovuti accorgimenti e nel rispetto delle rovine, può trovare nuova linfa ed ispirazione: le  ardite mura selinuntine, la straordinaria Porta Nord o la grande arteria Nord-Sud e perché no, i  santuari suburbani della Malophoros e il paesaggio mozzafiato delle dune costiere.  

Lo straordinario sfondo del tempio E, il più ambito fino ad oggi, dovrà rassegnarsi a condividere, a  fare i conti con altri rivali agguerriti, i fondali che di volta in volta saranno scelti per un matrimonio  eccellente di cui l’Italia e la Sicilia possono andare fieri: il teatro e l’archeologia.

Ma oltre al teatro  c’è anche la danza, la musica: stiamo già preparando il futuro, mettendo a punto un programma per l’inverno e, soprattutto, per la primavera e l’estate, quando a Selinunte gli spettacoli en plein air  diventano occasioni dell’incanto, uniche ed irripetibili.  

Quando, come oggi, le previsioni del tempo lasciano presagire l’arrivo della pioggia noi abbiamo  previsto la soluzione alternativa: il Baglio Florio.

 Il suo cortile, quando tira forte vento o il salone ad archi quando piove, sono rifugi ove il teatro, la  danza, la musica, troveranno sempre un porto sicuro per dar vita alle emozioni. E Selinunte, come  luogo dell’anima, delle emozioni, ha ben pochi rivali".