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Porta di mare, danni per i commercianti: "Licenziati operai". Tecnici del Comune si dichiarano "incompetenti"

di: Elio Indelicato - del 2018-03-16

Immagine articolo: Porta di mare, danni per i commercianti: "Licenziati operai". Tecnici del Comune si dichiarano "incompetenti"

“O aprite voi o lo faccio io”. Non vuole essere una minaccia ma i commercianti della via Garibaldi chiusa al traffico, in attesa della messa in sicurezza della Porta di Mare o come meglio conosciuto “Arcu di l’ammaculata”, non ci stanno e qualche commerciante comincia a perdere la pazienza.

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  • I tecnici del Comune quelli incaricati, dicono di: "non essere competenti per redigere un progetto”. Da quando, all’inizio dello scorso mese di febbraio, una caduta di calcinacci consigliarono la chiusura veicolare e pedonale del tratto di strada non si è fatto niente.

    Un commerciante della zona sbotta contro tutto e tutti: ”Ho dovuto licenziare operai, l’incasso si è ridotto del 30%, le nostre famiglie che vivono di questo lavoro non ce la fanno più e allora o il Comune si decide ad aprire la strada o lo farò io e mi assumo la responsabilità del mio gesto di disperazione“.

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  • Ieri intanto la rete protettiva che impedisce il traffico veicolare è stata distrutta così come la segnaletica e anche una pianta che era stata messa probabilmente dai Vigili Urbani. Era stato un cittadino che abita nei pressi del monumento a sollecitare l’intervento dei Vigili del Fuoco di Castelvetrano che lo scorso due febbraio, constatarono una lunga e profonda fessura longitudinale nella parte superiore che continua ad assorbire acqua piovana che ha già interessato la parte sottostante dell’arco già abbastanza umido, mentre lateralmente erano caduti dei pezzi di cornicioni di tufo e pietra.

    I Vigili hanno rimosso solo parte dell’intonaco esterno e relazionato sull’urgenza dei lavori .Sul posto era anche arrivato il commissario Salvatore Caccamo che aveva incaricato i tecnici per un progetto di pronto intervento.

    Lo stesso Commissario Salvatore Caccamo, che ha ricevuto una nota dell’Ufficio Tecnico di diniego non la prende bene: ”E’ pretestuoso leggere che l’Ufficio tecnico del Comune non ha la capacità di mettere in sicurezza l’arco, che mi suggerisce addirittura di trovare un progettista esterno. Noi abbiamo geometri, architetti e ingegneri al Comune, come posso giustificare l’impegno di somme per rivolgermi all’esterno?

    C’è stata una Associazione, Confabitare, che mi ha fatto avere una nota, con la quale metterebbe a disposizione dei tecnici, una forma di collaborazione immagino a titolo gratuito, per la realizzazione di un progetto, ma devo vagliare la proposta”.

    L’architetto Vito Vaiarello della Soprintendenza, che era venuto a constatare lo stato di salute del monumento all’atto della chiusura sulla relazione del progetto aggiunge: "Non è compito nostro redigere il progetto di messa in sicurezza, a meno che il nostro Soprintendente Enrico Caruso non ci dia mandato in tal senso. Nell’ottica della massima collaborazione posso dare anche, qualora richiestomi, qualche consiglio.

    Un tecnico del Comune che sta seguendo la faccenda si limita a dire che: "trattandosi di un monumento storico non abbiamo le competenze specifiche per la progettazione.

    Una situazione per certi versi paradossale, che sta creando seri problemi a commercianti della zona ai quali non interessa questo “scarica barile”. Non dovrebbe veramente costituire un problema realizzare un tavolato in legno per evitare che qualche distacco di conci possa finire sulla strada a danno delle auto o dei pedoni. Probabilmente un bravo carpentiere avrebbe già risolto il problema, come dicono i residenti della zona, con la realizzazione di una impalcatura.

    E mentre si continua a perdere del tempo prezioso, i commercianti battono cassa, mentre anche il ponte di San Bartolomeo continua da un mese ad essere chiuso per una piccola voragine sul manto stradale, tra l’indifferenza generale.

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