Porto di Selinunte, 900 Mila Euro per banchina, chiusura tunnel e non solo. Via al progetto
di: Elio Indelicato - del 2018-03-17
La Capitaneria di Porto di Mazara con propria ordinanza a seguito della verifica del Sottotenente di vascello Gaetano Bosco e del maresciallo Vito Scifo, ha chiuso al traffico anche pedonale tutta la banchina del porto lato nord di Marinella di Selinunte e la scala di accesso alla stessa, dopo il cedimento strutturale della stessa banchina che aveva in un primo momento solo interessato la parte sottostante il distributore di gasolio.
I pescatori, che assistono ai lavori di bonifica delle alghe e dalla sabbia, mostrano la loro preoccupazione perché quel tratto di banchina, lungo circa ottanta metri è intransitabile, per cui una ventina di barche che vi erano attraccate, non trovano altre soluzioni definitive di attracco, dopo che quel tratto di mare era stato recentemente bonificato.
Per fortuna invece i lavori che comunque continuano, hanno permesso di liberare dalle alghe la parte opposta del molo per cui anche se in maniera precaria le barche sono ancorate alla meno peggio.Intanto c’è un po’ il rimbalzo delle responsabilità per le cause che hanno determinato in pochi giorni il cedimento strutturale della banchina.
Alcuni sostengono che i camion e le ruspe, vista la precarietà evidente della massicciata, non avrebbero dovuto percorrerla per i lavori. Altri, e sono la maggioranza, parlano di interventi nocivi per lavori di qualche anno fa, che hanno finito per danneggiare tutta la banchina.
”Non serviva chissà quale grande genio o ingegnere aerospaziale per capire che il taglio della rete elettrosaldata per la posa di tubature per la regimentazione delle acque piovane da parte del Comune di Castelvetrano Selinunte, avrebbe indebolito la banchina. Il crollo di queste ore ne è la triste dimostrazione. Ora chi ha sbagliato paghi”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Sergio Tancredi che commenta così il cedimento della banchina del porto di Selinunte sulla sicurezza del quale, a gennaio scorso aveva peraltro depositato una interrogazione urgente al presidente Musumeci e all’assessore al ramo Marco Falcone.
“Le criticità in oggetto - si legge nell’interrogazione - sarebbero direttamente riconducibili a lavori effettuati circa due anni fa, a causa dei quali per facilitare il passaggio di una tubazione, avrebbero tagliato il molo tranciando le barre di ferro, con ciò determinando l’instabilità della parte esterna della banchina.”
Intanto i vertici regionali e della Provincia non stanno a guardare. E’ in arrivo, conferma l’ingegnere Giuseppe Pirrello, dirigente del Genio Civile di Trapani un pontone galleggiante che darà la possibilità alla ruspa di potere togliere alghe e sabbia all’interno di tutto il porto e soprattutto nella parte centrale attualmente non raggiungibile.
“Abbiamo avuto incarico dall’assessore Mario Falcone -continua Pirrello- di predisporre un progetto per la riqualificazione di tutto il porto compreso chiaramente la realizzazione della nuova banchina oggi crollata.”
Un progetto che dovrebbe essere completato entro la fine di maggio e poi si penserà anche l’inizio dei lavori, visto che già c’è un finanziamento di oltre 900.000 euro, per questi lavori, che comprendono, oltre al rifacimento della banchina, anche l’illuminazione e probabilmente anche la chiusura del tunnel, causa dell’entrata delle alghe e della sabbia, ma non solo il tunnel.
Una foto prima delle realizzazione dello stesso con relativa paratia,mai in funzione, di un decennio fa,scattata in inverno, mostra metà del porto coperto di alghe. Parola d’ordine dei pescatori è: fare presto, perché il disagio aumenta giorno dopo giorno e gli imprevisti poi fanno il resto.
Intanto i proprietari del distributore di Gasolio, che hanno smontato le colonnine, prima che finissero in mare, hanno chiamato un loro ingegnere per un accertamento dei danni, visto che non si sa quando lo stesso distributore, potrà ritornare a funzionare.