A Partanna la campagna per il reddito di maternità divide i cittadini. "Il miglior sostegno è il lavoro"

Sono passati anni, ma la donna nell'immaginario collettivo, resta colei che porta avanti in famiglia quasi sempre la "cura" dei figli e i lavori domestici. Molte donne lavorano, fuori dalle mura di casa, per indipendenza, realizzazione e contribuzione al reddito familiare, e purtroppo non sempre si pensa che stia svolgendo due mestieri praticamente.

A Partanna il Popolo della famiglia ha promosso una campagna per il reddito di maternità, con raccolta firme in piazza Falcone Borsellino.   

Diverse le posizioni ideologiche della comunità. Sui social si apre dibattito e anche il consigliere di Cambia Partanna, ing. Francesco Crinelli  dice la sua: "Non sono d'accordo perchè credo che la forma migliore di sostegno alla famiglia sia quella che favorisce ed incentiva il lavoro delle donne e che permette di conciliarlo con i molteplici impegni familiari, e non quella che punta all'erogazione di un sussidio per le donne che scelgono di stare a casa a crescere i figli (pensiero mio, per carità)." 

Probabilmente le donne non vogliono la carità. Un part time o agevolazioni? Quanti datori di lavoro pensano che sia un diritto veramente, avere quei mesi prima e dopo il parto nel nostro territorio per esempio? Ci sono storie terribili anche di licenziamento. Ma non solo.   

Molte donne tuttavia, aspettano il momento giusto per diventare mamma. Pensano alla carriera o ad avere il reddito giusto per garantire il dovuto ad un figlio.

Eppure, come sottolinea una ragazza su facebook, le famiglie che decidono di avere un figlio hanno "il dovere di occuparsene dedicandogli tempo, passione, parole, emozioni e amore. Per fare questo è necessario abbiano io diritto di non andare a lavorare e percepire comunque un sussidio che permetta loro di mantenere e mantenersi, rispondendo ai bisogni primari che una condizione materna richiede."