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"L'impatto ed il risveglio" Il racconto di Daniela Leggio ad un anno dal terribile incidente

del 2023-12-28

Immagine articolo: "L'impatto ed il risveglio" Il racconto di Daniela Leggio ad un anno dal terribile incidente

Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Daniela Leggio ad un anno di distanza dall'incidente che l'ha vista coinvolta e che grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco di Castelvetrano è stata estratta viva ma inconsciente dalla sua autovettura.

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  • "Impresa ardua parlare di qualcosa che nei tuoi ricordi non esiste, rimossa da trauma cranico, coma e chissà cos’altro. Per fortuna ci sono i racconti, gli aneddoti della mia eroica famiglia, degli angioletti del turno B dei Vigili del fuoco di Castelvetrano e di qualche amorevole amica. 

    Nella tarda mattinata del 24 dicembre 2022, ho salutato l’Etna imbiancato e, con le soavi voci dei canti natalizi dei miei piccoli alunni della scuola primaria che ancora risuonavano nelle mie orecchie, mi sono messa in macchina alla volta di Partanna. 

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  • A pochi km da casa, sulla ss. 115, deve essere successo qualcosa di tremendo, che ha coinvolto la mia auto e altre due. 

    Estrarmi dalla mia Bmw non è stato per niente facile, con entrambe le braccia e le gambe rotte e il collo molto fragile, i Vigili del Fuoco hanno dovuto ingegnarsi per allargare le lamiere, farsi spazio tra il bianco candore degli airbag e trovare il modo di prendere, con prontezza e delicatamente, un corpo incosciente, simile ad un elastico, che sfuggiva ad ogni controllo o manovra. 

    L’ambulanza mi ha poi trasportato al Pronto Soccorso di Castelvetrano, dove gli operatori mi hanno dato i primi competenti e preziosi soccorsi, per poi volare, con l’elisoccorso, a Palermo, a Villa Sofia, dove sono stata ricoverata per una ventina di giorni circa. 

    Il 28 dicembre, il giorno del mio trantanovesimo compleanno, l’ho trascorso in modo singolare: per la prima volta sono finita sotto i ferri. In poche ore, il geniale staff di Villa Sofia ha eseguito un doppio e complesso intervento chirurgico alle mie braccia e alle mie gambe, con risultati eccellenti. 

    A metà gennaio sono stata ricoverata al Giglio di Cefalù, struttura dagli alti standard qualitativi, dove ho iniziato il mio percorso riabilitativo. Medici, terapisti, infermieri e Oss mi hanno aiutato a rimettermi in piedi, non facendomi mancare tutte le attenzioni, l’affetto e i sorrisi che fanno bene al corpo e alla mente. 

    A fine aprile, subito dopo essere stata dimessa, ho avuto una inaspettata e piacevole sorpresa: Francesco Cipolla e Patrizio Falcetta, due Vigili del Fuoco, in rappresentanza degli operatori del turno B, si sono presentati alla porta di casa mia stringendo tra le mani un bel mazzo di fiori. 

    A giugno, infine, ho concluso il mio calvario volando a Torino, a Le Molinette, per un’ultimo e riuscitissimo intervento chirurgico di stabilizzazione delle vertebre cervicali.  

    I tg straripano di brutte notizie riguardanti casi di mala sanità, dipendenti statali che attingiamo, quasi arbitrariamente, dalle casse dello Stato e simili. Se oggi potessi tornare dai miei piccoli alunni del catanese, che tanto hanno pianto quando hanno saputo dell’incidente, direi loro di sorridere sempre e di aver fiducia negli operatori e, in generale, nello Stato italiano. I campioni dell’infelicità tendono sempre lamentarsi, io sono onorata di essere italiana e di fare il lavoro più bello e divertente del mondo: la maestra. 

    Come dicevo sempre loro, abbiamo un prezioso strumento, la Costituzione, il libro più bello del mondo, che ci assicura di non essere mai abbandonati, anche nei momenti più bui. Il mio caso è l’eclatante esempio di quanto funzionino bene le organizzazioni, i corpi voluti dallo Stato e di come la sanità, pubblica e gratuita sia un’eccellenza di cui vantarsi. 

    E’ così che voglio educare i miei nuovi alunni mazaresi, con un crescente senso di orgoglio per l’essere italiani e di fiducia nello Stato e nella gente buona. Dio ci protegge nei Cieli, i suoi emissari, la gente buona, veglia di noi qua, sulla Terra.  

    L’unico rimpianto è aver dovuto lasciare e fatto soffrire i miei piccoli che abitano alle pendici dell’Etna, per educarne altri qua vicino, nella bella Mazara. I loro infiniti messaggi, pieni di gioia e amore, sono stati il regalo più prezioso che ha stimolato tutta la mia ripresa. I miei colleghi, le persone che mi conoscono e tutta la comunità partannese non hanno smesso un attimo di sperare e pregare per me. A loro va il mio eterno  ringraziamento e riconoscimento, così come agli operatori sanitari del pronto soccorso di Castelvetrano, del Giglio e di Villa Sofia, che  presto spero di poter guardare negli occhi".

    Tanti auguri di buon compleanno a Daniela Leggio da parte di tutta la redazione ed un benvenuto come collaboratrice di CastelvetranoNews.

     

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