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"Le coraggiose vite di uomini belicini in guerra nella mia tesi". Giovane salemitana racconta storie vissute

di: Elio Indelicato - del 2015-03-28

Immagine articolo: "Le coraggiose vite di uomini belicini  in guerra nella mia tesi". Giovane salemitana racconta storie vissute

Dalla lettura di lettere ingiallite inviate dal nonno alla famiglia, durante il secondo conflitto mondiale, nasce l’idea di una tesi di laurea. Protagonista la giovane Valentina Giglio di Salemi che ha presentato come tesi di laurea “Il tempo non cancella la memoria” con sottotitolo "Ricordi di militari italiani nei campi nazisti".

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  • Ha così conseguito brillantemente la laurea triennale del Corso di laurea in Lingue e Culture moderne la giovane salemitana che, per sviluppare la sua tesi, è andata anche in casa di cinque sopravvissuti al secondo conflitto mondiale a sentire i ricordi di una guerra sicuramente evitabile.

    Scrisse Primo Levi, famoso scrittore e partigiano vittima e testimone dei campi di concentramento nazisti: ”se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Lo stesso ha fatto intendere l’importanza del ricordo e della memoria come valori fondamentali. Conoscere e ricordare il passato dice ancora Primo Levi:” è necessario per affrontare il futuro in modo responsabile”.

    Valentina Giglio ha fatto propri questi insegnamenti e con pazienza certosina ha raccolto le testimonianze di Vito Maiorona di Busto Palizzolo, Francesco Mauro di Santa Ninfa, Lolli Indelicato di Castelvetrano, autore del libro: "Addio Fustemberg”, recentemente scomparso, Vincenzo Musacchia di Partanna e Castrenze Sullo di Alcamo.

    Storie di vita vissuta come monito ai giovani, come scrive Lolli Indelicato, che "tutte le guerre vinte o perdute sono da scongiurare”.

    Valentina Giglio è fiera del suo lavoro apparentemente “passato”, ma prepotentemente attuale, perché come dice la stessa: "se l’importanza del ricordo e della memoria costituiscono il “leitmotiv” di questo lavoro, una rilevanza particolare per grande attualità, assume anche il libro di Gisella Heidenreich ”In nome della razza ariana”.

    Tra qualche anno, quando questi uomini valorosi che hanno dato tutto alla Patria, testimoni degli orrori vissuti nei lager nazisti, non ci saranno più, sarà magari la giovane Valentina Giglio a prendere il “timone del ricordo”, magari nelle scuole a parlare delle pagine di storia vissute dai nostri eroi della seconda guerra mondiale.

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