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Salemi festeggia i cento anni dello "zio Vincenzo". L'alimentazione e il giardino i "segreti" della longevità

del 2018-04-16

Lo "zio Vincenzo" (all'anagrafe Vincenzo Grimaldi) a Salemi è conosciuto da tutti. La sua storia è una di quelle che merita di essere ascoltata, e forse è proprio per questo che la Chiesa Madre di Salemi, nel giorno del suo centesimo compleanno, si è riempita di compaesani che hanno voluto celebrare con lui questo giorno di festa.

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  • Quinto di nove tra fratelli e sorelle, ha lasciato in giovane età la sua famiglia di contadini per trasferirsi a Bolzano, città in cui ha servito nei Bersaglieri per sette anni. Poi la seconda guerra mondiale e la prigionia. "Ha partecipato alla campagna in Africa culminata nella battaglia di El Alamein," ci racconta il figlio Biagio Grimaldi, primario del reparto di Chirurgia presso l'Ospedale di Salemi. "Fu fatto prigioniero e portato a Malta dagli inglesi".

    Un'esperienza che lo ha segnato nel profondo e di cui parla ancora oggi. "Era tenuto all'interno di una fortificazione insieme ad altri prigionieri. Gli inglesi li trattavano male. Dalla fortificazione ogni tanto riuscivano a scappare, calandosi con alcune corde e riuscendo a raggiungere la città."

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  • Al ritorno dalla guerra il matrimonio, che purtroppo non dura a lungo. "Mia madre", continua Biagio Grimaldi, "è morta giovanissima, a 41 anni. C'era una differenza d'età di dieci anni tra loro". In seguito si è risposato, scegliendo di passare il resto della sua vita con una donna anch'essa molto più giovane di lui e che è venuta a mancare due anni fa.

    Per il dott. Grimaldi, il padre è un eroe di cui andare orgoglioso. Così come lui è stato un orgoglio per il padre, soprattutto per via dei successi e dei traguardi raggiunti prima nel percorso di studi e poi nella sua carriera. "Mio padre è stato con me abbastanza severo. Così dedito al lavoro che, per timore reverenziale, non ho mai avuto il coraggio di chiedergli nulla se non l'indispensabile. Mi ha mantenuto agli studi e questo mi bastava. Io l'ho ripagato laureandomi con 110 e lode in medicina a 5 anni e mezzo alla prima sessione del 79.

    Appena laureato sono entrato in ospedale e nel mentre mi sono specializzato in Chirurgia Generale a Palermo. In atto, sono responsabile della Chirurgia di Salemi e mi occupo anche di Endoscopia Digestiva. Tutto l'affetto che non mi ha manifestato da giovane lo sto ricevendo adesso. Si preoccupa di me come fossi un ragazzino."

    Ma il traguardo da festeggiare appartiene al signor Vincenzo, che con i suoi cento anni raggiunti con lucidità e grande spirito, ha stretto a sé la sua intera famiglia. Ma qual è il suo segreto? Quale l'elisir di lunga vita che il signor Vincenzo pare aver scoperto?

    "Mio padre mi dice sempre che il trucco per vivere a lungo è mangiare poco. Il suo cibo preferito è il latte con tanto zucchero, ma ama molto anche la ricotta e, naturalmente, la pasta. Fino a qualche anno fa, non mancava mai un bicchiere di vino".

    Ma sicuramente a contribuire al suo lodevole stato di salute, anche il rapporto con la natura. "Ha sempre lavorato i suoi terreni. Anche adesso trascorre le giornate dietro la finestra di casa sua, da cui osserva tutto il giardino che ha personalmente curato fino a qualche anno fa. Gioisce nel vedere gli alberi fioriti e i frutti delle sue piante. E' il suo ​habitat naturale."

    A festeggiare insieme a lui, anche il Sindaco di Salemi Domenico Venuti, il Vice Sindaco e il presidente del Consiglio Comunale.

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