In Spagna la mafia si siede a tavola . Il Sen. Lumia:" Offesi tutti coloro che combattono per sconfiggerla"

Sta sollevando un vespaio di polemiche la notizia riportata da un noto quotidiano come confermato dalla Repubblica secondo cui in Spagna, dal 2000, esiste una catena di ristoranti che si chiama “la Mafia”. Conta 34 locali, disseminati in varie citta’ della penisola iberica, e circa 400 dipendenti.

Sulla vetrina di ogni ristorante campeggia una rosa rossa e la scritta “la Mafia”, sotto la frase “la mafia se sienta a la mesa”, la mafia si siede a tavola.  Inoltre, si puo’ ottenere una carta fedelta’ e si possono sistemare i bambini su seggioloni decorati con le foto di boss e padrini.

Ad insorgere sono i senatori Laura Cantini e Mario Morgoni, componenti della direzione Pd: “Governo e Parlamento intervengano sulla catena di ristoranti spagnoli ‘Mafia’ – dicono -. L’Ambasciata italiana faccia pervenire all’azienda la richiesta indifferibile di cambiare il nome ai locali”.

“Viene gravemente offesa la nostra immagine nazionale – sostengono i parlamentari – e la memoria di tutti coloro che hanno pagato con la vita la lotta alle cosche. I titolari della catena vantano l’assenza di rilievi provenienti dall’Italia: un silenzio che va ora assolutamente rotto, come ha chiesto anche il collega Michele Anzaldi”.  

Secondo il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, “fare della parola ‘mafia’ un brand commerciale, come ha fatto la catena di ristoranti in Spagna, e’ un’operazione squallida ed inaccettabile. Un’offesa alla memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per affermare la legalita’ e la giustizia”. “Ci sono parole e simboli – aggiunge – con cui bisogna fare molta attenzione, perche’ rischiano di alterare la percezione della realta’ mafiosa, fatta di violenza e ingiustizie, e di favorire lo sviluppo dei disvalori di cui si nutre la cultura mafiosa. Pertanto presentero’ un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo e al Ministro degli Esteri di intervenire presso il Governo spagnolo affinche’ convinca la catena a cambiare nome”.

Dure anche le parole usate dal presidente della Regione Crocetta che afferma:" Scriverò una lettera di protesta al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Anche in Europa c'è una risoluzione ben precisa che riguarda la lotta alla mafia, che non è una prerogativa esclusiva dell'Italia.

La Spagna è stata uno dei paesi più a rischio in questi anni. Capitali mafiosi si sono trasferiti in Spagna disinvoltamente. Bisogna che ci sia una solidarietà europea".

 Interviene anche l'europarlamentare Sonia Alfano: "Il messaggio è di una gravità inaudita e risulta offensivo nei confronti delle vittime innocenti della violenza mafiosa. Già diverse volte, in passato, mi sono espressa sul punto" afferma la  Alfano, che è anche presidente della Commissione Crim (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro).

"Ciò che deve preoccupare maggiormente sono l'inconsapevolezza dei cittadini spagnoli e l'immobilismo delle autorità locali.