"Grazie Nannu per avermi ricordato". Un carnevale emozionante nonostante la lontananza grazie allo streaming di Cnews
del 2016-02-16
Nei miei ricordi di ragazzino c’è una figura quasi emblematica. Era un vecchietto con le guance morbide e flosce, solcate da vistose rughe che s’incanalavano fra una piega e un'altra del viso. Ricordo quel suo sorriso bonario e quel suo sguardo grave di uomo vissuto, ma allo stesso tempo dolce e tenero di adolescente.
Stava quasi sempre seduto su una sedia sdraio in similpelle marrone chiaro, con i gomiti appoggiati ai braccioli e le gambe coperte da uno scialle di lana con una borsa d’acqua calda fra le mani.
Era zoppo d’una gamba a causa d’un incidente occorsogli da giovane e deambulava sorreggendosi a un bastone di legno. Si chiamava Francesco, ma io lo chiamavo ‘zu Cicciu poiché era uno dei cinque fratelli di mio padre, il più anziano.
L’andavo a trovare spesso e ogni volta si divertiva a leggermi le strofe dei tanti “Testamento di lu nannu e di la nanna” che aveva scritto in gioventù. Io ridevo ad ascoltare come prendeva in giro, allegoricamente e satiricamente, i personaggi più in vista d’allora: dagli uomini politici a quelli blasonati, dai commercianti più noti ai professionisti di maggiore spessore sociale. Anch’egli rideva insieme a me e la gioia che traspariva dai suoi occhi sinceri era la mia gioia. Sono trascorsi diversi anni da quei momenti indimenticabili
. Oggi mio zio non c’è più, non c’è più mio padre e non ci sono più nemmeno gli altri suoi fratelli. Rimangono soltanto i ricordi, indelebili, di giorni trascorsi nella più pura voglia di vivere e di godere anche per quei pochi momenti di gratuita ilarità.
Mi sono fortemente emozionato giorni fa quando mi sono collegato in diretta streaming per seguire la lettura del “Testamento Edizione 2016” di lu nannu. Il lettore Salvatore Graffeo, dopo avere ricordato due illustri castelvetranesi che da poco ci hanno lasciato, Saro Titone e Lolly Indelicato, ha iniziato con il ringraziare Gigi Simanella per avere permesso l’apertura del nuovo “Museo della Civiltà Contadina” a Castelvetrano.
Sentire pronunciare il mio nome nel “Testamentu di lu nannu” davvero non me l’aspettavo e, di questo, non posso che ringraziare caldamente l’organizzazione “Agave” che ha provveduto sia alla realizzazione di tutte le manifestazioni inerenti il Carnevale 2016 sia alla stesura del testamento.
Consapevole, oltretutto, che grazie alla diretta la lettura del testamento di Castelvetranonews.it è stata seguita in ogni parte del mondo. Uno per tutti il gruppo dei castelvetranesi di New York, dei quali ho ampiamente parlato nel mio ultimo lavoro letterario e capeggiati dal mio carissimo amico Luciano Saladino. Per la verità già in una precedente edizione del Carnevale, quella del 2005, l’amico Matteo Chiaramonte mi aveva citato nel suo testamento facendomi lasciare dal nonno la musica.
Anche allora provai una grande emozione nello ricevere un tale importante lascito che spero avere meritato non foss’altro per avere fatto divertire per più di quarant’anni tante persone (ho allietato le feste di nozze di oltre tremila coppie) e per avere pubblicato recentemente il mio libro “Il Viaggio. La Storia della Musica a Castelvetrano”.
Un grazie di cuore al nonno e a tutti i miei concittadini ai quali voglio davvero tanto bene certo d’essere da loro ricambiato.