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La domenica delle palme tra simbologia, fede e tradizione popolare

del 2023-04-02

Immagine articolo: La domenica delle palme tra simbologia, fede e tradizione popolare

La Domenica delle Palme ricorda l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme dopo i 40 giorni trascorsi nel deserto, accolto festosamente dalla folla con ramoscelli di ulivo e palme, simboli rispettivamente dell’unzione di misericordia che egli diffonde sulla terra e la vittoria del Redentore sulla morte, acclamato come re d’Israele, che viene in nome del Signore.  Durante la messa si benedicono le palme intrecciate dai “parmari” e semplici rametti d’ulivo, simboli della pace e della vita eterna.

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  • Terminata la messa i fedeli portano in casa le palme e i rametti di ulivo benedetti sistemandoli sul capezzale del letto o dietro la porta di casa, perché preservi dalle malattie e dalle disgrazie e doni la pace. Per lo stesso motivo qualcuno li legava al carretto, alla barca, ad un albero in campagna; altri portavano la palma sulla tomba di un loro caro defunto. Il fidanzato portava alla fidanzata una palma di una lunghezza proporzionata all’amore che nutriva per la fidanzata: “la palma di la zita”.  Per l'intreccio, i parmari  usano la foglia della palma da datteri “fimminina” messa ad imbiancare al buio per qualche giorno.

    Quindi, la “palma” riccamente lavorata, simbolo di pace e di vita eterna è considerata anche come oggetto di comunicazione non verbale. La palma e il rametto d’ulivo si tengono appesi per un anno e, il giorno delle ceneri si portano in chiesa e il prete li brucia assieme a sarmenti di viti, durante la preparazione della cenere, che serve per la cerimonia religiosa. Oppure si bruciano in casa il giorno di Pasqua dell’anno successivo e la cenere si conserva.

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  • La Domenica delle Palme, secondo un’antica tradizione popolare era chiamata “Pasqua fiorita” per distinguerla dal giorno di Pasqua chiamato “Pasqua di li cassati”. Un proverbio diceva: “Pasqua in ciuri si vestinu li signuri, Pasqua di li cassati si vestinu li cacati”; (Pasqua in fiore si vestono le signore, Pasqua delle cassate si veste la bassa plebe). Quindi, le signore benestanti si vestivano bene, con i nuovi abiti primaverili, il giorno della Domenica delle Palme, mentre il popolino si vestiva per bene il giorno di Pasqua, in occasione dell’Aurora.

    Da un articolo del compianto Vito Marino pubblicato su Castelvetranonews.it nel 2018

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