(VIDEO) "Addio Napoleone". Quando la sua esibizione alla Corrida sbalordì Corrado e Pregadio
del 2016-03-23
“L’urtimo amico va via” era il titolo di una canzone scritta nel lontano 1972 da uno dei poeti moderni più vicini al mio gusto musicale, Franco Califano. Il suo amico non andava via per l’ultimo viaggio, ma perché convolava a nozze e lui era consapevole che da qual momento non sarebbe stato più possibile, come una volta, trascorrere le serate assieme.
Io, invece, con queste significative parole voglio ricordare l’amico d’una vita, il quasi papà che mi è stato vicino in tanti momenti sia artistici sia privati. Sto parlando di Gaetano Indelicato, meglio noto a tutti noi suoi compaesani, ma non solo, come Tanuzzu Napoleone.
Per la verità egli era nato nella vicina Partanna, ma aveva trascorso gran parte della sua vita a Castelvetrano dove risiedeva da tanto tempo. Aveva l’abitudine di recarsi ogni giorno a Selinunte per esibirsi davanti ai tanti turisti in visita sia alla cittadella sia al parco archeologico.
Le sue performances artistiche risultavano molto gradite e negli anni egli è stato immortalato da milioni di visitatori provenienti da tutte le parti del mondo. Con la sua partecipazione, poi, anche alla famosa “Corrida” di Corrado, la sua popolarità raggiunse l’apice del successo.
Molti lo ricordano quando, accompagnato dal prestigioso maestro Roberto Pregadio, morto anch’egli nell’anno 2010, si guadagnò un meritatissimo applauso da parte di tutto il pubblico presente per l’originalità e la destrezza della sua esecuzione artistica.
In pratica la sua abilità stava nel sistemare le mani come in preghiera. Soltanto che una di esse, con precisione la destra, era sistemata un po’ curva e non piatta come l’altra. Avvicinando le mani alla bocca e soffiandovi dentro dell’aria, le muoveva in maniera tale che da esse fuoriuscissero delle note musicale ch’egli era in grado d’intonare perfettamente.
Riusciva, fra l’altro, a eseguire brani d’elevata difficoltà, specialmente nelle parti più veloci. I suoi virtuosismi erano tali ch’era in grado d’eseguire, a esempio, la terza parte del famoso brano “Tico Tico” o, addirittura, delle improvvisazioni in scale semicromatiche sul noto valzer di Johann Strauss Jr. “Sul bel Danubio blu”.
Personaggio unico nel suo genere, si divertiva a prendere in giro la figura dei militari d’alcune nazioni quali: l’Inghilterra, la Germania, la Francia, l’Italia e perfino, la Cina. Con le sue imitazioni faceva divertire tantissimo la gente che lo ascoltava e lui ne traeva nuova linfa artistica.
Brillante batterista era tra i pochissimi al mondo che suonava in maniera da fare da solista con il suo strumento e non solo d’accompagnamento ritmico. Questo grazie all’esperienza maturata in tanti anni di lavoro nelle orchestre d’alcuni famosi circhi equestri.
Tanuzzu ci ha lasciato questa notte di mercoledì 23 marzo all’età di novantadue anni. Da poco tempo, non più autosufficiente e non supportato da una famiglia che non era riuscito a crearsi, era seguito dai volontari dell’Associazione “Angeli per la vita” di Castelvetrano.
Sono molto triste di non potere essere presente al suo funerale, giacché abito molto lontano da Castelvetrano. Sono certo, però, che ci saranno tantissimi amici, musicisti e non, che lo accompagneranno ricordandolo con grande stima e affetto.
So che il feretro sarà traslato, il prossimo venerdì 25 marzo, dalla camera mortuaria dell’Ospedale Civico di Castelvetrano alla chiesa di San Francesco da Paola dove alle ore 10,30 sarà celebrata la Santa Messa in suo suffragio.
Spero che siano presenti anche le autorità politiche, poiché Tanuzzu rappresentava un’icona nel mondo dello spettacolo locale. Auspico che a lui sia intitolata una strada a Selinunte o, meglio, posto un busto, in una delle tante piazze selinuntine, che lo rappresenti.
Si potrebbe organizzare una raccolta di fondi e se qualcuno ne prendesse l’iniziativa, sarei ben lieto di aderirvi e di esserne il primo firmatario.
Ciao mio caro dolce amico, riposa nella pace degli angeli mentre li fai divertire con le tue incredibili espressioni artistiche.
Per il video si ringrazia Ino Mangiaracina