Terzo lavoro letterario per Gigi Simanella. La vita come una clessidra e il ritorno alla musica

Gigi Simanella chiude la triade pubblicando il suo terzo lavoro letterario “Sua Eccellenza? Per favore chiamatemi Gigi” con il quale termina il percorso che lo ha visto in qualche modo protagonista in mille storie, aneddoti e racconti di vita vissuta.

Col primo dei tre “Il Viaggio. La storia della musica a Castelvetrano” e il secondo “Sessantotto. La storia dei complessi musicali a Castelvetrano dagli anni sessanta agli anni novanta” ha documentato tutto ciò che ha riguardato la musica a Castelvetrano e dintorni, dal famoso direttore d’orchestra Raffaele Caravaglios fino ai giorni nostri.

Col terzo ha voluto raccontare la sua storia umana attraverso gli incontri che lo stesso ha avuto con tanti personaggi del mondo dello spettacolo e le conoscenze maturate in ambito sociale e politico. In copertina una clessidra, che rappresenta il tempo che passa, con all’interno nella parte superiore la figura stilizzata di uno scrittore e nella parte inferiore quella di un pianista. Situazione ribadita nel sottotitolo “Da musicista a scrittore. Cinquant’anni di carriera artistica”.

Passione questa che lo ha visto impegnato negli ultimi dieci anni di vita con la pubblicazione anche dell’opera prima “Salvatore Giuliano. Vivo o morto? Storia di un uomo bandito dallo Stato, strumentalizzato dalla Politica, annientato dalla Mafia”, con la quale ha permesso la riapertura del caso Giuliano e la riesumazione dei resti del corpo del famoso bandito suscitando un interesse a livello mondiale, e della seconda “Dieci giorni in…Paradiso. Diario di un soggiorno all’inferno” nella quale descrive il mondo dell’handicap attraverso il suo rapporto personale con il fratello Giacomo in situazione di tetraplegia a seguito di un banale incidente ciclistico.

Gigi ha pronto il canovaccio di un romanzo con una storia molto avvincente, ma che forse non scriverà, poiché intende ritornare alla sua prima passione, la musica, che lo ha impegnato per più di quarant’anni e con la quale vorrebbe concludere il suo lungo e intenso cammino di vita artistica.

Come, appunto, la clessidra nella quale quando la sabbia è caduta tutta giù la si può rovesciare e ricominciare permettendo al tempo di continuare a scorrere.