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Le gite in moto con la fidanzata. Procura punta l'area grigia che ha sostenuto Messina Denaro

di: Redazione - del 2024-03-28

Immagine articolo: Le gite in moto con la fidanzata. Procura punta l'area grigia che ha sostenuto Messina Denaro

Dall'operazione dei carabinieri del Ros che ha portato all'arresto di tre "fedeli" servitori di Matteo Messina Denaro, escono fuori due figure appartenenti all'area grigia che la Procura palermitana, sostenuta dal procuratore Maurizio De Lucia lavora giorno e notte per venirne a capo.

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  • Massimo Gentile e Sino Leone, sono due persone molto conosciute e stimate a Campobello di Mazara. Il primo è un architetto, incensurato ed insospettabile, le uniche "macchie" una parentela di secondo grado con il padre di Martina Gentile, ergastolano, ed un procedimento disciplinare che lo vide coinvolto nel 2016 che gli costò la sospensione dall'albo degli architetti. Nel 2019 il trasloco a Limbiate con la famiglia e l'impiego al comune monzese dove fino all'altro ieri Gentile si è occupato di appalti pubblici e di fondi PNRR. Prima della partenza, l'architetto è stato attivo nel settore immobiliare ed ha gestito anche un ristorante sul lungomare di Mazara. 

    Cosimo Leone, conosciuto come Sino, è invece un tecnico radiologo presso l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. I due sono cognati, Leone ha sposato la sorella di Gentile. Entrambi hanno quella parentela "scomoda", quel cugino di secondo grado, Salvatore Gentile, che fino al 1996 faceva il killer per conto di Matteo Messina Denaro ed aveva preso in nozze, la maestra Laura Bonafede e dal loro matrimonio era nata Martina. Leone, secondo le accuse della procura, dopo un lavoro minuzioso degli inquirenti, è la figura sanitaria che ha permesso e concesso ad Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, una corsia preferenziale nelle diagnosi a seguito del tumore al colon. Dalle risultanze, pare che lo stesso Sino Leone abbia volontariamente cambiato turno proprio per essere presente agli esami del "concittadino" Bonafede.

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  • Il terzo arrestato è un giovane trentunenne, Salvatore Gulotta, persona vicina ai Luppino, i figli dell'autista, che si trovano coinvolti nella vicenda giudiziaria post arresto di Messina Denaro. Gulotta avrebbe avuto intestata una sim card ed un telefono utilizzato dall'ex superlatitante. 

    Dall'operazione di ieri, emergono nuove "puntate" sulla vita normale di Matteo negli anni della latitanza. Tracce di Messina Denaro a Campobello addirittura dal 2007 anno in cui, gli inquirenti risalgono ad una moto, una BMW 650, acquistata da Massimo Gentile. Poco dopo, l'architetto ne acquista un'altra. Per la procura ci sono pochi dubbi, al di là della passione per le moto, la prima è sicuramente in possesso di Matteo. BMW che avrebbe trattenuto fino al 2016, perchè proprio una donna che lo ha frequentato dal 2015 in poi, ha ammesso di aver viaggiato con "Massimo Gentile" alias Matteo Messina Denaro. 

    Una donna, ancora avvolta nel mistero, che i carabinieri del Ros hanno già avuto modo di ascoltare. Presente nella vita da latitante di Matteo Messina Denaro dal 2015 per aver condiviso una relazione. Se ne andavano in giro insieme in sella alla Bmw F650, la stessa che il padrino avrebbe comprato di seconda mano grazie all’identità prestatagli dall’architetto Massimo Gentile.

    La moto è un elemento chiave, i dati della demolizione del mezzo erano contenuti in un pizzino nascosto nella sedia a casa della Rosalia Messina Denaro, assieme al famoso pizzino che diede il via all'ultima ricerca del boss latitante. Nel biglietto si legge l'impresa di demolizione. La Bmw, secondo i pm, usata dal padrino dal 2007 al 2015, è stata regolarmente revisionata e assicurata a nome di Gentile. I bolli di auto e moto, infine, nel 2016 sono stati pagati l’uno a 40 secondi dall’altro in una tabaccheria di Campobello di Mazara. Stessa rivendita di tabacchi che Matteo ha frequentato facendo acquisti, qualche giorno prima dell'arresto.

    Dal 2007 al 2017, Matteo aveva preso l'identità di Massimo Gentile, dal 2017 al 2023 Andrea Bonafede. Ma le altre carte d'identità ritrovate nell'ultimo covo sicuramente daranno fra poco altre "sembianze" che Messina Denaro ha utilizzato per condurre una vita normale. 

    L'area grigia è l'ambiente sul quale si concentrano le indagini della procura palermitana. Professionisti e medici, al servizio del boss che ha ottenuto favori e sostegni. Entrare in quel mondo "grigio" potrebbe portare ad una svolta epocale. 

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