Messina Denaro, il tradimento, "Pancione" e la maestra che rivela agli inquirenti chi è "Solimano". I nomignoli iniziano ad avere un'identità
di: Redazione - del 2025-04-30

Ogni nomignolo della lunga lista che Matteo Messina Denaro teneva nella propria contabilità corrisponde ad un personaggio che ha vissuto attorno alla lunga latitanza dell'ex superboss. Su questi nomi sono concentrati le indagini della DDA coordinata dal Procuratore Maurizio De Lucia e pian piano ogni tassello è collocato al posto giusto. "Solimano" è l'ultimo ad essere stato rivelato, si tratta di Antonio Messina, classe 1946, personaggio discusso da decenni, sul cui capo risalgono procedimenti giudiziari addirittura datati anni 70, quando il suo nome entrò nel rapimento di Luigi Corleo, suocero di Nino Salvo che, secondo le cronache sancì l'inizio della leadership in provincia di Francesco Messina Denaro. Secondo le testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, si narra che a Partanna venne trattenuto l'uomo, poi giustiziato ed il corpo non venne mai ritrovato.

L'avvocato Messina, nel 1992 venne inquisito nel corso dell'Operazione Palma, inchiesta che portò all'arresto dell'ex Sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino, nata dalle rivelazioni dell'allora pentito Vincenzo Calcara. Adesso però per Messina, massone in sonno, l'inchiesta dei Ros, denominata "Driss" ed il suo nome che appare nei pizzini che la maestra Laura Bonafede scambiava con Matteo Messina Denaro, dove si evinceva un malcontento e qualche tradimento da parte dello stesso "Avvocato".
"Che Solimano tenesse tanto al denaro l'ho sempre capito, gli piace spendere e fare soldi facili ma mai avrei potuto pensare che arrivasse a tanto. Quando dici che gliela farai pagare, che non ti fermi, ti posso dire che ne sono certa, ti conosco anche sotto questo aspetto". Così Laura si rivolgeva a Matteo e quando è stata interrogata dopo il suo arresto ha rivelato agli investigatori, nel corso di singolari dichiarazioni spontanee rese al suo processo, che "Solimano" era Antonio Messina.
Messina era impegnato su molti campi imprenditoriali, gestione dei proventi dell’oleificio “Fontane d’Oro", smaltimento di rifiuti urbani in Brasile, attività edili collegate al “superbonus 110%”, acquisto di strutture immobiliari all’asta o sottoposte a confisca, commercializzazione di carburanti. Gran parte delle attività lo stesso intratteneva con un altro personaggio, ormai defunto, "Pancione", l'imprenditore campobellese Fano Napoli. Della lista già sono diversi i nomignoli ai quali gli inquirenti hanno dato un nome: "Fragolona", "Malato", "Blu", "Sbrighisi", "Pancione" e "Solimano". Sono solo alcuni di una lunga serie “Cesa”, “Cesina”, “La persona”, “Barilla”, “W”, “drogato”, “l’alcolista”, “il bagnino”, “Reparto”, “Parmigiano”, “Pennello”, “Ikea”, “Lucignola” ancora da scoprire .
