Pene ridotte in appello per i "vivandieri" di Messina Denaro, parlano i legali
del 2024-12-18
La prima sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta dalla D.ssa Adriana Piras, dopo due ore di camera di consiglio, ha riqualificato i reati contestati alla Lanceri escludendo il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e ritenendo invece il favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena.
In primo grado la Lanceri era stata condannata alla pena di anni tredici e mesi quattro di reclusione, mentre la Corte di Appello ha ridotto e rideterminato la pena in anni cinque e mesi otto di reclusione.
Bonafede Emanuele che in primo grado era stato condannato ad anni sei e mesi otto di reclusione per il reato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena ha avuto la riduzione ad anni quattro e mesi quattro di reclusione.
La sentenza di primo grado era stata resa, a seguito di giudizio abbreviato, dal GUP di Palermo. Secondo l'accusa i due imputati avrebbero dato, nel corso del tempo, ospitalità al Messina Denaro favorendo la sua latitanza e consentendogli una vita normale.
I difensori degli imputati avvocati Giuseppe Ferro e Clizia Ferro hanno così commentato: "Accogliamo con soddisfazione il risultato della sentenza, sia sotto il profilo della riqualificazione giuridica sia per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio", ed ancora: "Dal dispositivo della sentenza sembra che sia stata accolta l'impostazione difensiva del nostro appello, in ogni caso aspetteremo le motivazioni per ogni ulteriore valutazione".