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"Perdonami". Spunta una lettera scritta al figlio prima del tentato suicidio con il gas

Stazionarie le condizioni dell'uomo

del 2014-07-24

Immagine articolo: "Perdonami". Spunta una lettera scritta al figlio prima del tentato suicidio con il gas

Sono stazionarie le condizioni di Giacomo Calcara 53 anni, ricoverato presso il “ Cannizzaro “ di Catania, che due giorni fa ha tentato il suicidio all’interno della sua abitazione nella via Monterotondo a Castelvetrano. Lo stesso aveva pianificato la sua morte nei minimi particolari. Aveva scritto un biglietto di perdono indirizzato al figlio che vive in Svizzera, mentre risulta separato dalla moglie da tanti anni. Il tentato suicidio è da mettere in relazione al suo stato economico, alla difficoltà di accettare l’idea di dovere chiedere sempre e soprattutto di non avere più sbocchi occupazionali. 

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  • Giacomo Calcara era stato da giovane un ausiliario dei Vigili del Fuoco ed era stato anche insignito con una medaglia al valore e aveva anche ricevuto attestati per il suo impegno. Purtroppo probabilmente qualche “peccato” di gioventù non gli ha acconsentito di entrare a tempo pieno nel Corpo dei Vigili del Fuoco.

    L’uomo, che per tanti anni ha lavorato come carpentiere, preso dallo sconforto aveva staccato il contatore della luce, aveva portato il suo fido cane in terrazza e dopo aver chiuso le finestre aveva aperto due bombole di gas per una morte lenta da asfissia per monossido di carbonio. Dopo un po’ si è svegliato dal torpore e per un senso di  istinto di sopravvivenza ha acceso l’accendino provocando una deflagrazione che ha mandato in frantumi la finestra.

    Il caporeparto dei Vigili del Fuoco Saverio Margiotta da esperto della materia sostiene che, se questo accendino fosse stato acceso dopo una mezz’ora dopo, la deflagrazione conseguenziale poteva fare collassare l’intero edificio e probabilmente poteva recare danni anche a quelli dei vicini ”.  

    Una tragedia sfiorata ma che lascia molti interrogativi sul futuro di chi non crede più nella vita. Giacomo Calcara era assistito dai Servizi Sociali, aveva anche partecipato alle cene di solidarietà organizzate dal Comune in collaborazione con le associazioni di volontariato. Aveva ricevuto una piccola somma liquida, un buono spesa di 50 euro e recentemente aveva anche avuto comprato dall’assessore Francesca Catania, di sua tasca, una bombola di gas.

    La stessa Catania,oggi consulente del sindaco è sconvolta per il gesto dell’uomo che conosceva bene: ”Giacomo Calcara è sicuramente una bravissima persona che come tanti altri soffre del malessere generale qual’è la mancanza di lavoro. I Servizi sociali fanno, pur con le limitate risorse, l’impossibile per cercare di tamponare le emergenze delle famiglie in difficoltà che ogni giorno aumentano sempre di più.

    Tante sono le persone che con molto dignità ci chiedono un aiuto che a volte, non per colpa nostra, non riusciamo a dare con continuità”. Castelvetrano negli ultime sei mesi registra tre suicidi di cui due recenti padre e figlio e questo tentato suicidio

     

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