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Strage di Erba: 1° marzo in attesa della decisione dei giudici

di: Yosè Priolo - del 2024-01-17

Immagine articolo: Strage di Erba: 1° marzo in attesa della decisione dei giudici

Elementi nuovi, secondo il pool dei legali e il Sostituto Procuratore Tarfusser, potrebbero portare alla revisione del processo che si è concluso con due condanne all’ergastolo riguardanti Rosa Bazzi e Olindo Romano.

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  • Siamo nel dicembre del 2006 in un paesino di circa 15 mila abitanti in provincia di Como. In Via Armando Diaz intorno alle ore 20:20 divampa un incendio al civico 25. Si è appena consumato uno degli omicidi più efferati della nostra cronaca italiana. Un omicidio plurimo all’interno di una corte nel centro cittadino.

    Secondo quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione che, rigettando i ricorsi proposti, ha reso nel 2011 definitiva la sentenza di Appello, i coniugi Romano, vicini di casa delle vittime, uccisero il piccolo Youssef, di appena 2 anni, la madre, la nonna, la vicina di casa e accoltellarono alla gola il sig.Frigerio, che si salvò grazie ad una malformazione alla carotide.

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  • Dopo aver messo in atto la strage, i coniugi diedero alle fiamme l’appartamento per cancellare ogni traccia. Il movente, secondo i giudici di Appello, risiedeva nell’odio, non tanto nei confronti di Marzouk (sul quale si concentrarono gli inquirenti all’inizio delle indagini), padre e marito delle vittime che in quel momento si trovava in Tunisia dai genitori, ma più che altro nei confronti della tanto detestata famiglia Castagna, a cui apparteneva appunto la moglie.

    Le prove a carico dei due coniugi furono ritenute schiaccianti: la testimonianza del sig.Frigerio, unico sopravvissuto della strage, la traccia ematica di una delle vittime sul battitacco dell’autovettura di Olindo e la confessione degli assassini.

    Ma, guardando più da vicino, molte cose non tornano, a partire proprio della confessione dei due coniugi. Gli stessi, infatti, decisero di ritrattare durante il processo e, proprio Olindo, sostenne che i Carabinieri lo avevano spinto a confessare offrendogli in cambio la scarcerazione della moglie ed una pena ridotta.

    La prova riguardante la traccia di sangue repertata, anche secondo il Sostituto Procuratore, potrebbe essere in realtà frutto di una cd contaminazione. Ricordiamo che questo elemento probatorio rappresenta l’unico collegamento materiale tra gli assassini e la scena del crimine.

    Infine abbiamo la testimonianza dell’unico sopravvissuto alla strage: il sig. Frigerio il quale, risvegliatosi in ospedale descrisse il suo aggressore come un soggetto robusto dalla pelle scura. In seguito, però, secondo la difesa, l’uomo fu “indotto “ad indicare Olindo a causa delle domande delle forze dell’ordine che più volte ripeterono il suo nome.

    E non dimentichiamo ore ed ore di intercettazioni telefoniche e ambientali dei coniugi, nelle quali gli stessi, non solo non parlarono mai della strage in quanto autori, ma si interrogarono spesso su cosa potesse essere accaduto.. Inoltre, secondo quanto rivelato da un super testimone, sarebbero sparite alcune intercettazioni, riguardanti proprio l’abitazione in cui i delitti si consumarono, a causa di una indagine per droga che era in corso in quel periodo.

    Il primo marzo la Corte dovrà decidere se effettuare nuove consulenze o testimonianze. Nel frattempo il difensore dei coniugi, l’avv. Schembri, così come Marzouk che crede fortemente nell’innocenza dei coniugi Romano, sottolinea l’importanza di poter accedere all’istituto della revisione. Se questo è accaduto - come sostiene- un motivo ci sarà.

    Nel VIDEO sotto una intercettazione ambientale tra Rosa e Olindo, nella quale sembrano tutto fuorchè due assassini:

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