"Non partecipò ad una rapina", assolto dopo 14 anni di processo 38enne partannese
di: Elio Indelicato - del 2024-05-27
(ph. ca-bologna.giustizia.it)
Assolto dopo ben 14 anni T.R., trentottenne partannese, da alcuni anni residente a Campobello di Mazara, sottoposto ad un lunghissimo processo terminato solo qualche giorno fa con sentenza della terza sezione della Corte di Appello di Bologna.
Lui non partecipò alla rapina, ma il Tribunale lo aveva condannato a due anni di reclusione. T.R. era stato denunciato infatti nel 2010 quando, all'epoca neppure venticinque, venne accusato di una rapina avvenuta a Rimini ai danni di cinque giovanissimi studenti.
Secondo la Procura di Rimini, T.R. avrebbe fatto parte di una banda di cinque persone, di cui tre minorenni, dedita alle rapine nei confronti
di studenti. In quell'occasione, secondo gli inquirenti, il partannese, che si trovava a Rimini per ragioni di lavoro, si sarebbe convinto ad aiutare quattro malviventi per costringere con schiaffi dei giovanissimi studenti a
consegnare loro del denaro contante, un cellulare ed il carburante contenuto in un ciclomotore appartenente ad uno di loro.
L'identificazione del gruppo dei rapinatori sarebbe avvenuta grazie alle dichiarazioni di una delle giovani vittime che, partendo dal riconoscimento di uno dei rapinatori, un minorenne di colore, aveva individuato i complici attraverso le foto contenute nel profilo facebook di quest'ultimo. Fin
dall'inizio del processo T.R. ha sempre protestato la sua innocenza affermando di essersi trovato per caso insieme alle persone autrici della rapina ma di non avere avuto alcun ruolo, neppure minimo nella perpetrazione della stessa.
Tuttavia, nel 2013 il Tribunale di Rimini, ritenendo poco credibile la sua versione, lo aveva condannato a due anni di reclusione. Adesso la Corte di Appello di Bologna ha annullato la sentenza di condanna assolvendo T.R. per non aver commesso il fatto.
"Attraverso la sentenza la Corte di Appello dichiara l’avvocato Gianni Caracci, ha fatto corretta applicazione dei criteri giurisprudenziali, richiamando i principi della cosiddetta connivenza non punibile.Secondo la Corte di Appello, difatti, T.R. non poteva essere condannato, perché la sua presenza era stata totalmente neutra, non avendo lo stesso nè partecipato attivamente alla rapina né fungendo comunque da istigatore".