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Ingegnere elettronico castelvetranese da Santoro a Servizio Pubblico: “Costretta a fare le valigie"

del 2014-02-07

Immagine articolo: Ingegnere elettronico castelvetranese da Santoro a Servizio Pubblico: “Costretta a fare le valigie"

Mercoledì sera su LA7 in diretta durante la trasmissione "Servizio Pubblico" è intervenuta Giusy Piccione, un brillante ingegnere castelvetranese che, dopo aver lavorato in Italia per anni per l'azienda Micron, rischia il trasferimento in un altro Paese europeo o addirittura extraeuropeo. Giusy, insieme al suo collega Andrea Catalano, è stata ospite della trasmissione condotta da Michele Santoro per discutere di questa problematica.

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  • Vogliamo brevemente ripercorrere la storia della nostra conterranea.

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  • Dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico di Castelvetrano e aver conseguito la laurea in Ingegneria elettronica presso l'Università di Palermo, il curriculum di Giusy si è arricchito di moltissime esperienze lavorative all'estero. Giusy ha lavorato nel Sud della Francia, a Singapore e in Germania.    

    Poi la scelta di tornare a lavorare in Italia per l'azienda Micron: “Ho deciso di rientrare in Italia e l'ho fatto con cognizione di causa, sapendo che quello che avevo appreso e gli studi che avevo fatto in questo Paese potevano contribuire positivamente alla ricchezza di questo Paese. Un paese che non investe nell'Hi-tech e nella microelettronica non può crescere”.

    Eppure, le cose non vanno come dovrebbero. Giusy racconta che rischia il posto di lavoro.  

    La Micron, leader mondiale nella progettazione e nella realizzazione delle memorie a semiconduttore, nell'ultimo anno ha aumentato notevolmente il proprio fatturato, nonostante l'attuale contesto di grande recessione. Risulta dunque ancora più incredibile il procedimento di mobilità aperto dall'azienda per 419 dipendenti del territorio nazionale.

    Giusy considera: “Non è l'ingegnere italiano il problema, probabilmente è il substrato in cui questo ingegnere italiano sta operando. Ci buttano fuori perché vogliono spostare la nostra funzione da un'altra parte del mondo e paradossalmente dove il costo dell'ingegnere è almeno due volte e mezzo più alto che in Italia. E'  tutta una cosa illogica”.

    Giusy nel frattempo in Italia si è creata una famiglia. La sua è inevitabilmente un'amara riflessione: “Sono tornata in Italia per contribuire allo sviluppo di questo Paese e invece probabilmente sarò costretta a fare le valigie un'altra volta e ad andarmene in un'altra parte del mondo”.

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