"Documentari storici Rai che 'dimenticano' Selinunte. Ingiustizia inaccettabile"

Riceviamo e pubblichiamo ua lettera di protesta scritta dall'Ing. Giuseppe Ampolilla e indirizzata alla Redazione Rai: "Durante la notte, ormai non dormo più come quando ero giovane, mi connetto con la vostra rete “RAI Storia” di cui sono molto appassionato. La scorsa notte tra il 21 e il 22 aprile poco prima dell’alba vedo sul monitor una trasmissione appena iniziata che si riferiva alla guerra del Peloponneso ed in particolare sulla spedizione che Atene compì in Sicilia nel 413 a.C.

La sconfitta l’avrebbe portata anni dopo alla definitiva perdita della guerra contro Sparta. Abitando io a Selinunte e conoscendo bene i veri motivi che portarono Atene a partecipare a questa disastrosa avventura aspettavo di momento in momento di ascoltare la verità. Ma questa non è mai stata detta, il nome di Selinunte non è mai stato pronunciato durante la trasmissione.

Addirittura è stato detto il falso dicendo che Segesta chiamò in aiuto gli Ateniesi contro Siracusa, mentre in verità Segesta chiamò in aiuto gli Ateniesi contro Selinunte, dimenticando le bellissime pagine di Tucidide che fa dire a Nicia di non attaccare Selinunte parlando della perizia dei Selinuntini nell’allevare cavalli, della potenza della sua cavalleria (che poi si dimostrò fondamentale nella vittoria dei Siracusani) della sua ricchezza.  

Tucidide racconta della venuta degli ambasciatori Ateniesi a Segesta per rendersi conto delle ricchezze della città (la quale era Elima e non Greca) che, invitati dalle più facoltose famiglie, vennero ingannati utilizzando le posate di argento del tempio di Afrodite Ericina e scambiandosele fra di loro (il fatto ricorda i carrarmati di Mussolini spostati continuamente durante la visita di Hitler in Italia e le parole dello stesso Tucidide…..”finché gli uomini saranno gli stessi”).

Atene venne in Sicilia contro Selinunte città dorica come Sparta e Tucidide non spiega bene perché Atene attacca prima Siracusa. Forse Selinunte sembrò troppo potente e più lontana? La dorica Siracusa si presentò più immediata all'arrivo degli Ateniesi?

Certo è che Selinunte venne ad aiutare Siracusa anche con la sua poderosa cavalleria, certo è che pochi anni più tardi, nel 409 a.C. , Siracusa non venne ad aiutare i Selinuntini, quando Annibale Giscone con l’esercito punico sempre chiamato da Segesta in aiuto contro Selinunte, venne a distruggerla.

Forse questa mancanza di aiuto fu causato dalla gelosia dei Siracusani perché se Selinunte avesse conquistato Segesta che si trova dietro il golfo di Castellammare avrebbe potuto controllare, oltre al traffico navale per Africa del canale di Sicilia, anche quello del Tirreno.

Ma la storia non si può fare con i se e con i ma! Certo è che Selinunte fu quasi completamente cancellata dai libri di storia, non coniò più moneta ne fece più coroplastica, che pochi anni dopo Agrigento subì la stessa sorte spianando ai punici la conquista della Sicilia occidentale, che Siracusa durò circa altri 200 anni diventando ricchissima (il trionfo di Marcello restò insuperato) fino a quando Roma non vinse entrambe e fu pronta a conquistare il mondo.

Ma la cosa più GRAVE di tutta questa storia è che DI SELINUNTE NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE PARLARE. Non ne avete parlato voi, non ne ha parlato Alberto Angela nella trasmissione di qualche mese fa sui Greci di Sicilia, presentando addirittura Mozia e Segesta (l’una punica e l’altra elima) come città Greche e presentando l’auriga di Mozia come statua della stessa Mozia quando è evidentissimo che si tratta di una statua Greca presa molto probabilmente a Selinunte come bottino di guerra durante la conquista di Selinunte nel 409 a.C.

Statua di eccezionale bellezza che rappresenta un auriga vincitore di olimpiade che i Londinesi hanno dimostrato di saper apprezzare molto più di noi tanto da esporla nelle ultime olimpiadi come rappresentante delle stesse e confermando quello che Tucidide aveva detto circa 2500 anni prima sui Selinuntini come esperti allevatori di cavalli.

NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE PARLARE DI SELINUNTE: il parco archeologico più vasto d’Europa la perla turistica della Sicilia occidentale. Il silenzio delle autorità locali e nazionali (anche culturali) è assordante. Un fatto di una gravità inaudita che, se è quello che penso io, è anche molto emblematico. Spero che una rete come la vostra, abbastanza libera, abbia il coraggio di darmi una risposta. Alberto Angela, che non seguo più, non lo ha fatto".