Evento Google, ecco come andò la trattativa e cosa chiedevano inizialmente. Intervista a Giovanni Leto Barone
(fonte: saperepopolare.it) - del 2014-08-23
Riportiamo l'intervista di Saperepopolare, Blog culturale, nonché una piccola Casa editrice/libreria online, al Direttore del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, dott. Giovanni Leto Barone, in occasione della nuova apertura serale straordinaria programmata per domani sera 23 agosto e per fare il punto, più in generale, su uno dei siti archeologici italiani di maggior pregio. Nell'intervista si analizza anche, chiarendola, la spinosa vicenda che ha coinvolto Google Inc. come locataria dell'area per una serata di gala...
Nel dialogo/business Parco-Google sono state sperimentate nuove forme di contrattazione pubblico-privato, che potrebbero costituire un modello positivo potenzialmente da esportare in altri campi, soprattutto nel settore del turismo culturale. Roba, insomma, non di poco conto. Di tutto ciò abbiamo voluto parlare con chi questa vicenda l’ha trattata (e “contrattata”, sarebbe meglio dire) con pazienza per un buon lasso di tempo. Un testimone attendibile ed ufficiale quindi, ovvero il Direttore del Parco, dott. Giovanni Leto Barone.
Dott. Leto Barone, ci vuole riassumere come è nato e si è sviluppato l’incontro con Google?
Mi preme, innanzitutto chiarire un pensiero che è anche un principio fondamentale.
L’operazione Google (la chiamiamo così solo per intenderci), che tanta curiosità ha creato, dovrebbe far parlare di sé non tanto per la risonanza del celebre locatario quanto piuttosto per il diverso modo d’intendere (e di raggiungere) l’obiettivo del massimo beneficio, la finalità ultima di ogni ente pubblico, cioè la fruibilità ottimale (nel nostro caso) di un sito archeologico, ma più in generale di un patrimonio culturale che appartiene a tutta la collettività.
Voglio dire che ieri è stato Google il nostro interlocutore, un nome che è continuamente sulla bocca di tutti, perché pronunciato più volte durante il giorno da persone di ogni classe sociale, e per questo conosciutissimo. Magari (e lo speriamo tanto) domani il committente si chiamerà invece in tutt’altro modo, sconosciuto forse ai più ma ancor più potente del colosso americano. Il punto non è il nome ma ciò che si deve e si può ottenere, con gli strumenti normativi a nostra disposizione, quando si avvia una trattativa di questo livello. Entro nel merito.
Qualche mese fa, quando i rappresentanti dell’azienda ci chiesero la disponibilità dell’area, oltre alla consistenza dell’affitto, cifra già stabilita a monte e non soggetta a contrattazione, si pose subito il problema dell’allestimento complessivo ad hoc dello spazio finalizzato alle esigenze specifiche dell’azienda. Si trattava di una cena e quindi occorreva prevedere un’illuminazione dedicata allo scopo, di trasportare e posizionare arredi specifici (tavoli, sedie e quant’altro), di garantire servizi igienici all’altezza, ecc.
La prima richiesta che ci fu fatta era che tutto ciò andava eseguito in una situazione di spazio esclusivo. Ciò avrebbe significato l’interruzione (anche se solo per un giorno) della regolare fruibilità diurna del sito, in pratica l’interruzione di un pubblico servizio.
La richiesta fu immediatamente respinta e l’azienda se ne fece una ragione, accontentandosi di godere solo di una esclusività serale (il momento topico della cena), quando del resto l’accesso al sito era di per sé già impedito al pubblico. Altra questione, l’illuminazione. La richiesta iniziale prevedeva l’allestimento di un impianto volante, quindi del tutto transitorio. Su questo punto la trattativa è stata lunga e complessa, dovendo confrontarsi con la nostra di richiesta, ovvero quella di una specifica manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione nella parte del sito interessata all’evento, inerente allo spazio occupato dal Tempio E.
Il nostro ragionamento è stato semplice: se occorre spendere una somma di danaro, facciamo che questa si trasformi in una dote duratura e non effimera per il sito. Anche su ciò l’abbiamo spuntata. Rammento infine che, al fine di garantire condizioni ottimali per lo svolgimento della manifestazione, sono stati effettuati una serie di lavori di miglioria e sistemazione complessiva dell’area, mi riferisco ai servizi igienici e alla completa decorazione della hall della biglietteria. Il tutto per una spesa totale da parte della Google Inc. ammontante a oltre 40 mila euro.