La corsa delle bighe a Selinunte tra storia e ricordi. Evento in mondovisione da 500 milioni di incasso
del 2014-02-23
Oggi vogliamo parlarvi di un grande evento che vide come protagonista proprio la nostra Selinunte e i suoi suggestivi templi. Dobbiamo tornare indietro di vent'anni esatti, al lontano 1994. Davanti ad oltre diecimila persone, tra gli incantevoli templi selinuntini, si disputò la corsa delle bighe romane che, ancora oggi, è impressa nelle memorie di tutti i castelvetranesi e non solo come uno degli eventi più belli e importanti che hanno visto Selinunte protagonista nel mondo.
La realizzazione dell’evento fu voluta dalla Swatch che in quell’occasione lanciò dei nuovi modelli. Protagonisti dell’evento sportivo furono gli ex campioni olimpionici Gelindo Bordin, Gabriella Dorio, Sebastian Coe e Sonny Schonbachler i quali presero posto sulle bighe guidate da esperti aurighi, molti dei quali arrivati da Cinecittà.
Completato il giro d' onore sulla pista gli olimpionici si sedettero poi sulle tribune per godersi lo spettacolo condotto da Dan Peterson, vero protagonista di questa manifestazione, che con il suo inconfondibile accento italo americano raccontava al microfono la gara delle bighe.
Ognuna portava i colori di uno dei paesi dove si erano svolte le ultime olimpiadi dell'era moderna. Alla fine vinse Schohnbachler, ospite di quella Svizzera. Quando le bighe presero il via, sull'anello di 400 metri, si alzò un gran polverone, che durò poi per tutta la corsa, e che investì vip (e tra questi Marta Marzotto) e comuni mortali stipati sulle tribune, piene in ogni ordine di posto. Secondo quanto scriveva il noto quotidiano “La Repubblica”:
“L' incasso dello spettacolo (poco più di 500 milioni di lire tra biglietti d' ingresso, sponsor e diritti televisivi) andò interamente alla Sovrintendenza ai Beni culturali, con grande soddisfazione della responsabile, Rosalia Camerata Scovazzo che, per avere dato il suo assenso alla realizzazione della gara nel parco dei templi, aveva provocato nei giorni precedenti polemiche a non finire.
A dire no alla manifestazione furono noti archeologi e docenti universitari, studiosi della Magna Grecia e dell'antica Roma, che criticavano quanti avevano autorizzato la manifestazione. Tra i critici l' ex direttore dell'Istituto di archeologia di Palermo, Vincenzo Tusa, e quello attuale, Nicola Bonacasa. Alla fine però prevalse il business e la gara si svolse senza incidenti e senza emozioni.
A quanti dissero no alla rievocazione delle gare delle bighe, definendola "una colossale mistificazione storico-archeologica, altamente lesiva della dignità e della tutela della zona archeologica di Selinunte", la sovrintendente rispose che il rapporto con i luoghi dell'arte e della storia non deve essere solo studio e contemplazione estetica.
La vera "svendita" di Selinunte, secondo la sovrintendente, stava nel prezzo che si fece pagare ai visitatori, appena duemila lire, una cifra irrisoria, di molto inferiore a quella che si pagava in qualunque altro museo del mondo.
E poi, ricordarono i sostenitori della corsa delle bighe, proprio a Selinunte, negli anni passati, erano stati ospitati spettacoli come il Cantamare ed altre manifestazioni meno "prestigiose". Soddisfatto anche il sindaco di Castelvetrano, il comune dove ricade il parco di Selinunte. La manifestazione, per Giuseppe Bongiorno, rappresentò una grande occasione, considerato che lo spettacolo fu ripreso da una società televisiva che lo mandò in mondovisione per ben 56 minuti.
Per assistere alla gara a Selinunte arrivarono spettatori da ogni parte della Sicilia e anche da oltre Stretto. C' era anche Valeria Moriconi che recitò le "Odi Olimpiche" di Pindaro all'inizio e alla fine della corsa. E proprio alla fine gli organizzatori allargarono le maglie del severo controllo agli ingressi consentendo a centinaia di spettatori rimasti fuori di assistere, a bordo pista, allo spettacolo, che durò poco più di un' ora”.
Da poco tempo è stato istituito l’Ente Parco con conseguente attribuzione di maggiore autonomia finanziaria e gestionale. L’auspicio comune è che i templi possano essere maggiormente sfruttati attraverso l’apertura serale e l’organizzazione di eventi che possano dare il definitivo slancio all’economia selinuntina e la giusta visibilità ad una bellezza tanto invidiata da tutti ma non debitamente valorizzata e sponsorizzata.
Proponiamo un video che seppur in lingua francese è in grado di rievocare in tutti coloro i quali lo vedranno un ricordo piacevole di una manifestazione storica per la sua importanza e seguito.