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Ingrasciotta racconta la storia di Triscina: "Si chiamava Friscina"

del 2012-08-24

Immagine articolo: Ingrasciotta racconta la storia di Triscina: "Si chiamava Friscina"

 Peppe Ingrasciotta, la memoria storica della frazione di Triscina, ha presentato in questi giorni un libretto su Triscina, raccontando alcuni aneddoti.

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  • Lo stesso Giuseppe Ingrasciotta spiega il motivo che l’ha spinto a scrivere: “Triscina nella mia memoria”:  “Pensavo di annoiare nel rievocare con nostalgia luoghi e persone del mio passato.

    Ma i ricordi affascinavano l’uditorio, forse perché dietro di essi non c’era solo la mia storia, ma anche quella della mia terra, di usanze di abitudini quasi dimenticate, di emozioni e momenti condivisi. Da qui - continua Ingrasciotta - l’idea di raccogliere alcune mie memorie e trascriverle in questo libretto”.

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  • Perché si chiama Triscina questa frazione? Lo stesso: “Da un’errata trascrizione notarile del termine: ” Friscina”, come i pescatori di Selinunte usavano chiamare questa zona, ricordando che, vicino ad un’antica sorgente lungo la strada 23, oggi scomparsa, veniva nascosta dagli stessi pescatori che qui giungevano per la pesca dei polpi, un arnese, che serviva proprio a questo, la fiocina, che in dialetto viene detto friscina”.

    Altri sostengono che la borgata si chiama così perché  lungo la costa vi cresce in abbondanza l’alga nera detta Triscina, ma di questo non c’è certezza.

    Giuseppe Ingrasciotta scrive del primo sbarco di sette naufraghi filippini salvati da alcuni giovani di Triscina, su una zattera.

    Un episodio accaduto nel 1967, che vide il trionfo del coraggio di questi giovani castelvetranesi che andarono alla ribalta delle telecamere della Rai che per la prima volta nella storia,racconta Giuseppe Ingrasciotta parlarono di Triscina e di questo salvataggio che fece notizia.

    Triscina, racconta l’autore, nacque nel 1955, quando Antonino Quartana, di Marsala  detto “u cinisi”, scoprendo le bellezze della spiaggia, cominciò ad acquistare distese di terreni di sabbia e canneti a pochi soldi, dai proprietari, stanchi di pagare le tasse (censo) per quei terreni ritenuti inutili.

    Solo nel 1961 lo stesso Antonio Quartana si fece approvare dal Comune il piano di lottizzazione che da lui prese il nome, oggi strade 21-23-25, che prevedeva strade di 10/12 metri. Ma Triscina adesso è in netta ripresa, grazie a persone come Giuseppe Ingrasciotta.

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