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Da Castelvetrano all'Iraq nei G.I.S. tra missioni segrete e sequestri. Storia del Comandante Alfa

di: Alessandro Indelicato - del 2015-09-09

Immagine articolo: Da Castelvetrano all'Iraq nei G.I.S. tra missioni segrete e sequestri. Storia del Comandante Alfa

Spesso in questo sito abbiamo raccontato di eccellenze locali castelvetranesi e non solo. Giovani e meno giovani che, nei rispettivi settori di competenza, portano in alto il nome di Castelvetrano.

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  • La persona di cui vi sto per parlare è di Castelvetrano ma non la posso definire “solo” un’eccellenza perché sarebbe troppo riduttivo, sarebbe da considerare alla stregua di eroe ma, avendone apprezzato leggendo il suo libro  la pacatezza e la modestia, preferisco considerarlo come una persona di cui Castelvetrano deve andare fiera e orgogliosa.  

    In tanti fino ad oggi sicuramente non sapevano che un loro concittadino fosse il “Comandante Alfa”, uno dei fondatori del GIS (Gruppo intervento speciale), reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri.

    Neanche io ne ero al corrente per essere sincero, eppure il destino qualche  tempo fa mi ha giocato un bello scherzo.  

    Da appassionato alle operazioni dei reparti speciali delle Forze dell’Ordine un giorno mi capitò di vedere su un sito di informazione Mediaset il video di presentazione di un libro scritto da un omone del G.I.S. che si presentava in conferenza con il mefisto per ragioni di sicurezza.  Era lui il Comandante Alfa.  

    Alle sue spalle aveva un curriculum militare impressionante: Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare; Medaglia Afghana Loya Jirga consegnata dal presidente Hamid Karzai per l’Operazione Corona; Croce Commemorativa per l’Attività di soccorso internazionale in Iraq; Croce Commemorativa per il Mantenimento della pace in Afghanistan.

    Elogi militari per le sue varie missioni, tra cui: Kabul (Afghanistan); Missione IFOR e Missione SFOR Mostar (Bosnia Erzegovina); Missione Antica Babilonia Nassiriya (Iraq); Missione NTM - I Baghdad (Iraq).

    Numerosi anche i suoi riconoscimenti istituzionali: Commendatore al Merito della Repubblica italiana; Cavaliere dell’ordine Militare d’Italia; Ufficiale Ordine Merito della Repubblica italiana; Cavaliere Ordine Merito della Repubblica italiana.

    I riconoscimenti militari da soli già dicevano dire tutto, o quasi, sul Comandante Alfa. Mi colpirono le sue parole e decisi, allora, di acquistare il libro edito da Longanesi.  

    Poco dopo iniziai a leggerlo con intensità fino a quando iniziarono i primi riferimenti alla Sicilia.

    Caspita, pensai tra me e me, e’ siciliano!”. Ma il bello doveva ancora arrivare.

    Pagina dopo pagina andavo avanti velocemente fino a quando parlò del Fiume Belice e di un aneddoto giovanile ambientato nel suo paese natio, Castelvetrano. Non potevo crederci e invece era proprio vero. Quell’omone è mio concittadino.

    Sembrava fatto apposta e invece era solo stato un caso.  

    Lessi le 284 pagine del libro in meno di due giorni. I suoi racconti lucidi, precisi e meticolosi mi hanno regalato delle forti emozioni.

    Sapere che un giovanotto castelvetranese, quando ancora frequentava il terzo anno dell’Istituto per Geometri, lasciava Castelvetrano per iniziare una nuova avventura che lo avrebbe portato, con la sua maglia della fortuna “Fruit of the Loom” e l‘inseparabile mefisto, in giro per il mondo a salvare migliaia di vite umane partecipando a operazioni militari destinate a entrare nella storia non mi sembrava vero.  

    Dopo quasi 30anni il Comandante Alfa ripercorreva la sua vita e le sue missioni segrete: dall’intervento nel carcere di Trani, dove i detenuti in rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della polizia carceraria, alla liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni, passando per la liberazione di Piazza San Marco a Venezia dove, con gli altri uomini della squadra, arrestò dei maldestri assalitori del campanile senza sparare un colpo.  

    Nel suo avvincente viaggio fra i ricordi, il Comandante Alfa non si è limitato a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la preparazione militare e gli strenui allenamenti, ma ha raccontato anche l'uomo che si nascondeva dietro il mefisto: il marito costretto a passare feste e ricorrenze lontano dalla moglie. Il padre che si rattristava per non avere la possibilità di seguire i propri figli da vicino giorno dopo giorno. Il figlio che, nelle dure e interminabili notti afgane, trovava “sollievo” nel ricordare la mamma conosciuta come “La carabiniera” per il suo fare deciso e che, in occasione dei suoi ritorni a Castelvetrano, lo accoglieva con il suo piatto preferito a base di zucchine.  

    Emozionante anche la sua amicizia con il piccolo iracheno Jalaal al quale non fece mancare, seppur in un contesto di guerra, l’affetto della famiglia che aveva perso.

    Ce ne sarebbero di episodi da raccontare ma non vi voglio togliere il gusto di vivere questo viaggio lungo 30 anni insieme al comandante Alfa nel libro “Cuore di rondine” il cui titolo prende spunto da una storia del nonno che gli raccontava come per diventare un uomo doveva uccidere una rondine in volo e mangiarne il cuore.

    Proprio nella rondine e nel suo modo di volare il comandante Alfa vede “l’innato istinto di non abbandonare un proprio simile in difficoltà”. E’ proprio questo il segreto dei successi del G.I.S.: fare squadra e aiutarsi l’uno con l’altro.  

    Terminato il libro un senso di orgoglio da concittadino castelvetranese mi avvolgeva. Avrei voluto scrivere al Comandante Alfa per complimentarmi ed esprimere tutto il mio orgoglio per un castelvetranese grande servitore dello Stato a discapito anche della Famiglia che, anche se da lontano, non ha mai smesso di amare.

    Chissà se il Comandante Alfa avrà modo di leggere questo articolo. In realtà lo spero. Qualora volesse rispondermi potrà scrivermi a [email protected].  

    Per chi volesse saperne di più il prossimo 22 Settembre alle 11 al Liceo Classico di Castelvetrano il libro scritto dalla bravissima Stefania Piumarta verrà presentato da Giacomo Bonagiuso in una conferenza che sarà moderata da Filippo Siragusa. 

    Foto: www.infiltrato.it

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