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I cuori dei giocatori del Palermo "nelle mani" di un giovane cardiologo castelvetranese

di: Alessandro Indelicato - del 2014-01-29

Immagine articolo: I cuori dei giocatori del Palermo "nelle mani" di un giovane cardiologo castelvetranese

Oggi vogliamo condividere con i nostri lettori l'esperienza di Fabio Triolo, un giovane castelvetranese che a soli 32 anni si “prende cura” dei cuori dei giocatori del Palermo Calcio. 

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  • Fabio, un giovane medico, cardiologo nello specifico, è riuscito a farsi spazio e a raggiungere importanti traguardi, nonostante la crisi dilagante, e ha compiuto la lodevole scelta di non abbandonare la Sicilia, sua terra natia, per tentare di "fare qualcosa di buono qui", perché fortemente convinto che "se tutti dovessimo andare via la nostra meravigliosa terra rimarrebbe priva dei suoi figli".

    La storia di questo giovane di Castelvetrano dimostra che la passione, se sommata alla tenacia e ad un grande spirito di sacrificio, può portare a eccellenti risultati.

    Caro Fabio, allora, ho saputo che hai fatto la visita cardiologica a Maresca, il nuovo acquisto del Palermo.  

    Ho visitato Enzo Maresca qualche settimana fa. Lui fa parte dei nuovissimi acquisti del Palermo, e si spera possa dare la spinta in più per la risalita della squadra in seria A. Mi occupo delle consulenze cardiologiche dei giocatori della prima squadra del Palermo Calcio, una bellissima ed importante esperienza che mi entusiasma tanto.

    Ma come nasce questa collaborazione?

    Nasce dal fatto che da quest’anno il Palermo calcio ha nominato il professor Giuseppe Francavilla, Direttore della Cattedra di Medicina dello Sport del Policlinico di Palermo, come  responsabile del settore sportivo. Il professor Francavilla si avvale delle consulenze specialistiche che vengono espletate presso gli ambulatori del Policlinico di Palermo, tra cui anche nel reparto dove presto servizio.

    Ma raccontami un po’, ti ho lasciato studente di medicina qualche anno fa… adesso cosa fai? Parlami degli anni dell’università.

    Gli anni dell’università li ricordo come anni bellissimi…un nuovo ambiente, nuovi studi, nuovi colleghi, alcuni di loro diventati amici. Ma anche anni molto intensi, periodi in cui spesso la sera dovevo rinunciare alle uscite serali o ad andare al cinema.

    Raccontaci qualcosa di più di quegli anni...

    Una delle cose che ricordo con più affetto è la creazione di un’associazione universitaria che fondai insieme ad un gruppo di colleghi/amici. Con tale associazione organizzavamo davvero tante cose interessanti… ad esempio incontri scientifici con noti professionisti medici o con professori universitari ma anche eventi più “ricreativi”, come aperitivi o feste, che mi hanno permesso di vivere davvero l’ambiente universitario in tutte le sue sfaccettature.

    Quando ti sei laureato? E la specializzazione? Quando hai deciso di fare il cardiologo?

    Mi sono laureato nel 2006 con una tesi in campo cardiologico. Ho deciso di fare il cardiologo, dopo aver frequentato alcuni reparti del Policlinico: il mio unico problema era che mi piacevano troppe discipline…ma fortunatamente poi la scelta mi è stata chiara, quando al quarto anno del corso di studi, frequentai la cardiologia e conobbi uno straordinario professore, il prof. Salvatore Novo, che poi sarebbe diventato il mio primo maestro. Difatti, dopo le sue lezioni chiesi a lui di internarmi, e dal quarto anno in poi frequentai il reparto di Cardiologia del Policlinico.  

    Quindi ti sei laureato in sei anni, ovvero nei tempi perfetti… e poi? 

    Dopo la laurea, mi sono presentato al concorso per la specializzazione in cardiologia. Ricordo come se fosse ieri quando appresi la notizia…ero il primo in graduatoria! Una gioia inspiegabile, viste le difficoltà per l’accesso, dovuto ai pochi posti messi a concorso rispetto alla grande richiesta.

    Come sono stati gli anni della specializzazione?

    Anni meravigliosi. Anni che definisco come i più importanti, i più formativi per la mia preparazione professionale ed umana. Tutto ciò grazie al fatto di aver incontrato diverse persone che sono state in grado di trasmettermi ciascuno di loro qualcosa di importante per la mia crescita. Sono stati anni di lavoro e di studio intenso, con tanti sacrifici, e durante i quali ho frequentato, oltre al Policlinico, anche altri centri ospedalieri siciliani ed italiani.

    E dopo la specializzazione?

    All’indomani della specializzazione sono stato contattato per un posto di cardiologo in un ospedale della Sardegna, con ottime garanzie sulla stabilizzazione a breve, ma ho anche ricevuto una interessantissima proposta per un incarico presso il prestigioso e famoso ospedale “San Camillo Forlanini” di Roma come cardiologo nel reparto di Cardiochirurgia diretto dal professor Francesco Musumeci.

    Ma io, amante della mia terra natia e fervente sostenitore del concetto che se tutti dovessimo andare via la nostra meravigliosa terra rimarrebbe priva dei suoi figli, ho deciso di non partire e di rimanere per fare qualcosa di buono qua. Quindi, ho rifiutato le allettanti proposte di lavoro, ed ho iniziato a lavorare presso gli ambulatori di Cardiologia della ASP di Palermo.

    In quei mesi sono andato a fare visite cardiologiche domiciliari in zone della città di Palermo.

    Dopo questa breve parentesi (durata alcuni mesi) è stato bandito un Assegno di Ricerca presso il Dipartimento di Cardiologia del Policlinico di Palermo, mi sono presentato al concorso e sono riuscito a vincerlo. Questo è stato un periodo di grande impegno e sacrificio, ma anche di grande fervore scientifico, dove sono riuscito a portare avanti progetti di ricerca ed a presentare lavori in ambito scientifico nazionale.

    E poi?

    Successivamente, mi si è presentata l’opportunità di un concorso per Dirigente Medico, concorso a tempo determinato indetto dal Policlinico di Palermo. Ovviamente, non mancai a prepararmi ed armato di buona volontà mi sono presentato e sono riuscito a vincere l’unico posto di Cardiologo presso l’U.O. di Cardiochirurgia, il nuovissimo reparto diretto dal professor Giovanni Ruvolo, da poco inaugurato e dotato delle attrezzature più all’avanguardia del settore. Con il professor Ruvolo, che diventerà il mio secondo maestro, ho un bellissimo rapporto.

    Dopo poco tempo dal mio inizio, il professore mi ha affidato la responsabilità del reparto di Degenza e dell’Ambulatorio di Ecocardiografia del suo istituto. Sono orgoglioso di lavorare con una persona come lui, che oltre ad essere un grande Cardiochirurgo, è anche una persona straordinaria dal punto di vista umano, e mi sta insegnando davvero tanto!

    Da pochi mesi mi ha affidato anche l’incarico di Docente della Scuola Specializzazione in Cardiochirurgia con l’insegnamento dell’ecocardiografia ai giovani specializzandi. Inoltre, il professor Ruvolo ha costituito un’equipe cardiochirurgica di grande esperienza e di grande livello e, per me, questo è un motivo di grande crescita professionale.

    Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di medico?

    Sono ancora giovane e devo crescere anche io, quindi non mi sento di poter parlare “dall’alto”…a loro invece posso rivolgere solo qualche consiglio da fratello maggiore. Siate curiosi in quello che studiate, fatelo con grande passione e siate disposti a sacrificare qualcosa per il vostro obiettivo… fate esperienze nei posti dove più potete apprendere!

    Ed, infine, ricordate sempre che avrete di fronte esseri umani nella vostra professione e che le loro giornate saranno diverse in base alle singole parole che voi gli rivolgerete. Quindi, dedicategli attenzioni, anche quando siete stanchi o nervosi, e soprattutto portate anche l’allegria e la gioia nei loro cuori, in questo modo oltre ad alleviare i loro problemi fisici, renderete le loro giornate meno pesanti!

    Foto Blogsicilia.it

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    Effeviauto 6 gennaio 2025