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Il nostro "oro verde" tra design e packaging. "Vi racconto la mia tesi". Storia di Davide Polizzi

di: Federico Pier Paolo Indelicato - del 2018-04-06

Immagine articolo: Il nostro "oro verde" tra design e packaging. "Vi racconto la mia tesi". Storia di Davide Polizzi

Oggi nell’ambito della rubrica “Eccellenze locali”, vi raccontiamo di Davide Polizzi, della sua passione per il design e della sua particolare tesi di laurea. Dopo essersi iscritto alla facoltà di economia, ha ben presto capito che la sua strada era un’altra. Vi proponiamo un estratto delle domande che abbiamo rivolto al giovane neolaureato castelvetranese.

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  • Ciao Davide, qual è stato il tuo percorso di studi?

    "Ho conseguito il diploma del liceo scientifico nella sezione tecnologica di Castelvetrano. Una volta diplomato ho istintivamente deciso di proseguire i miei studi nella facoltà di economia di Palermo, che dopo circa un anno ho deciso di abbandonare, e nel periodo precedente la mia iscrizione all’Accademia di Belle Arti ho affrontato l’esperienza militare e successivamente mi sono dedicato al campo assicurativo. Quindi ho intrapreso e non ho concluso molte strade prima di trovare quella giusta, gli errori infatti servono a crescere e maturare.

    Nel 2014 dopo aver conosciuto la vita accademica grazie alla mia fidanzata, ho riscoperto vecchie passioni e interessi e così ho deciso di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti di Palermo e iniziare un nuovo percorso conclusosi giorno 7 marzo di quest’anno."

    Come nasce la passione per il design ?

    "La mia passione non so di preciso quando nasce, so di certo però che ho sempre cercato di produrre nuove forme e nuovi oggetti, anche durante il tempo libero disegnavo, mi facevo trasportare dalla fantasia, mi piaceva disegnare anche automobili, diciamo che la passione per il design nasce dai miei disegni infantili; cercavo di dare nuove forme agli oggetti più comuni, mi piaceva passare il mio tempo con matite e colori, questa passione poi si è sviluppata con gli studi accademici conoscendo i grandi artisti e designer della storia e i vari movimenti che hanno reso possibile l’uso di nuove forme nel campo del design."

    Come nasce l’idea della tua tesi di laurea? Perché hai deciso di creare un brand legato ad una bottiglia di olio?

    "Questa idea è nata dentro un supermercato, girando per i reparti dovevo comprare una bottiglia di olio e vedendo le varie bottiglie e le etichette delle bottiglie ho notato che erano veramente tristi, povere e con una grafica vecchia, passata. Vedevo dei progetti di packaging molto scarsi e poco curati.

    Ho confrontato successivamente il mondo dell’olio d’oliva con quello enologico e dei superalcolici osservando l’enorme differenza in fatto di packaging, di etichette e di qualità di materiali usati tra queste realtà. Ho deciso allora di sviluppare un mio progetto di packaging design per una nuova azienda che si è appena affacciata al mondo della produzione di olive e olio d’oliva."

    Titolo della tesi?

    "Un viaggio fra tradizione e modernità; olio extra vergine Amabile, un nuovo brand per un olio nuovo."

    Quanto il nostro olio, seppur buonissimo, necessita di strategie di marketing, design e packaging all’avanguardia che possano permettere di conquistare nuovi mercati in maniera importante?

    "Nella mia tesi ho riportato una frase di Rosalia Cavalieri, teorica dei linguaggi, questa frase dice “L’occhio vuole la sua parte, sebbene a nutrirlo e ad appagarlo non sia il cibo nella sua materialità, quanto la sua immagine, il suo mostrarsi, il bello da vedere ancor più che il buono da mangiare”. Questa frase ci fa capire quanto sia importante l’aspetto estetico del prodotto prima della qualità del prodotto stesso.

    Alcuni studi dicono che chiunque compra un prodotto decide quale prodotto acquistare in 12 secondi, quindi entrano in gioco prima di tutto le emozioni che ci suscita la confezione del prodotto, i suoi colori, i materiali usati. Un progetto curato nei minimi dettagli, che cerca di raccontarci una storia, un prodotto che si distacca dalla massa e si distingue dagli altri cattura la nostra attenzione e quindi siamo invogliati ad acquistare questo prodotto, se poi successivamente è anche un ottimo prodotto in fatto di qualità allora poi ritorneremo ad acquistarlo. "

    Un brand o un logo che identifichi il nostro Parco Archeologico quanto sarebbe utile per la promozione dello stesso?

    "Il nostro Parco Archeologico oltre ad essere un museo a cielo aperto, pieno di storia e cultura che ci rappresenta in tutto il mondo è anche una fonte di sostentamento per le casse comunali e quindi una sorta di azienda turistica, e come azienda secondo il mio parere avrebbe bisogno di un proprio brand per riuscire ad avere maggiore visibilità e soprattutto attraverso un proprio brand, quindi una propria immagine, si potrebbe distinguere ancor più nel settore turistico e ritagliarsi una fetta di mercato maggiore.

    Purtroppo quando si parla di Parco Archeologico Siciliano all’estero lo si associa subito al Parco Agrigentino, e dico questo perché purtroppo ho avuto modo di constatarlo, quindi per dare maggior risalto al nostro Parco io penso che una brand image sarebbe proprio un’ottima idea di partenza per la rivalutazione dello stesso."

    La tua tesi può diventare realtà? Ci stai pensando?

    "Il mio progetto è stato realizzato per l’Azienda Agricola Amabile, quindi è un progetto che può essere realizzato. E’ un prototipo ma attraverso piccoli accorgimenti e modifiche si può procedere tranquillamente con la realizzazione delle bottiglie e del packaging secondario e dei vari bigliettini da visita, buste, carte intestate ecc..".

    Il tuo sogno nel cassetto? "A me piacerebbe molto entrare nel settore automobilistico come graphic designer o poter fare dei master in car design e continuare in questo settore. Comunque sono appassionato al mondo del design in tutte le sue sfaccettature, product design, car design, graphic design."

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