Da S. Ninfa a Ingegnere nella multinazionale Saipem. "La mia vita offshore in oceano"
del 2015-06-01
Nell'ambito della rubrica di Castelvetranonews "Eccellenze Locali", oggi vi raccontiamo la bella storia di una giovane santaninfese in giro per il mondo come ingegnere "universale" in virtù della versatilità delle capacità tecniche e scientifiche richieste per svolgere al meglio questo gratificante lavoro.
Stiamo parlando di Leandra Asaro, giovane 28enne. Grazie alla sua laurea in Ingegneria Chimica lavora in Saipem, nota società del Gruppo Eni, specializzata nella realizzazione di infrastrutture riguardanti la ricerca di giacimenti di idrocarburi, la perforazione e la messa in produzione di pozzi petroliferi, la costruzione di oleodotti e gasdotti.
E’ sempre in giro per il mondo e non sa mai dove si troverà la prossima settimana. Il suo è certamente un lavoro particolare ma in grado di regalarle grandi soddisfazioni.
Ciao Leandra, raccontaci brevemente il tuo percorso universitario? Quando hai scelto di diventare Ingegnere chimico?
Ricordo il periodo universitario come uno dei più belli, ricco di nuove sfide soprattutto e quindi di nuovi stimoli, ricco di conoscenze sia a livello tecnico che a livello umano. Ho detto ricco di nuove sfide perché dopo 5 anni di liceo classico (Liceo Giovanni Pantaleo, Castelvetrano), ottenuta la maturità ho deciso di fare un salto nel vuoto e di scrivermi alla Facoltà di Ingegneria Chimica dell’Università di Palermo.
Nonostante mi piacessero molto le materie umanistiche ho deciso di cambiare radicalmente percorso sia perché al liceo ho avuto dei professori che mi hanno fatto amare le materie scientifiche sia per la mia esigenza di cercare sempre qualcosa di nuovo e di non accontentarmi mai.
Gli anni di università sono stati molto duri soprattutto il primo anno tra analisi matematica e fisica che mi sembravano ostacoli insormontabili all’inizio visto lo svantaggio di non avere un percorso scientifico alle spalle. Ma era soltanto l’impatto iniziale e grazie anche al metodo di studio che mi è stato insegnato durante il liceo, sono riuscita ad ottenere dei risultati molto soddisfacenti.
A partire dal terzo anno di università fino alla fine della laura magistrale ho indirizzato il mio corso di studio su un profilo dedicato a materie di corrosione dei metalli, elettrochimica e foto-elettrochimica. Lungo questo percorso sono da inserire le mie due tesi:
• Uso di acidi solidi come conduttori protonici per fuel cells (laurea triennale)
• Crescita e caratterizzazione di film nanostrutturati di ossidi metallici per elettrodeposizione
E due pubblicazioni nel Journal of The Electrochemical Society (ECS) in 2013:
• Anodic Electro Deposition of CeO2 and Co-Doped CeO2 Thin Films (160 (6) D212-D217 (2013));
• Electrodeposition of CeO2 and Co-Doped CeO2 Nanutubes by Cyclic Anodization in Porous Alumina Membranes (2 (6) D29-D32 (2013)).
Da quanto tempo lavori in Saipem? Di cosa ti occupi nello specifico? E’ la tua prima esperienza?
Saipem è la mia prima esperienza lavorativa, ho iniziato nel marzo 2012. Ho fatto i colloqui subito dopo la laurea magistrale e per un ragazzo neolaureato che come prima esperienza lavorativa ha quella di lavorare in una multinazionale è il massimo a mio avviso. Entri a far parte di una solida e grande realtà e senza confini visto le differenti sedi Saipem nel mondo e visto le sedi dei progetti che ricoprono molte località del globo.
Saipem è una dei leader mondiali nei business di Engineering & Construction e Drilling che lavora con molto Oil&Gas Company (Eni, BP, Petrobras, Saudi Aramco, Pemex, Chevron, Total, Statoil…etc..).
La mia posizione è quella Coating Engineer ed in pratica mi occupo di prevenire la corrosione delle linee di tubi (oleodotti, gasdotti) varati in mare selezionando l’adeguato rivestimento. Io mi occupo di tutti i progetti offshore e prevalentemente del rivestimento dei giunti delle linee che vengono saldati, rivestiti e varati sui mezzi posatubo Saipem.
Per questo motivo molte delle mie trasferte sono a bordo dei tanti mezzi Saipem in mezzo ad un oceano.
Cosa significa per una giovane come te lavorare in una grande multinazionale da sempre espressione di eccellenza in tutto il mondo?
Per un giovane, con tanta voglia di esplorare e di non accontentarsi, che ha sempre visto la realtà del suo paese di nascita troppo piccola per se, è veramente molto eccitante lavorare in una Società del genere. Non nego comunque che a volte essere senza confini ha i suoi lati negativi e uno tra tutti è quello di non sapere mai dove ti troverai la prossima settimana.
Nonostante la lontananza che legami hai con Santa Ninfa? Vorresti un giorno tornarci?
Come ho detto prima, ho sempre visto Santa Ninfa una cittadina troppo “stretta” per me, per il mio essere, quindi non credo proprio di ritornare per il lavoro. Ovviamente ritorno periodicamente perché lì vivono gli affetti a me più cari, ma penso proprio che la mia vita è e sarà qui dove abito tra Milano e le varie località del mondo che mi capitano di visitare/abitare per il mio lavoro.
Spesso il tuo lavoro ti porta a viaggiare per il mondo. Dove sei stata di recente? Che esperienze sono state?
In tre anni di Saipem ho seguito vari progetti offshore che mi hanno portato da Houston/New Orleans e in mezzo al Golfo del Messico a bordo di una nave Saipem, a Singapore e Perth/Darwin in Australia e nuovamente a bordo di nave Saipem nelle acque australiane. Al momento sto seguendo un progetto a Baku in Azerbaijan.
Le mete sono variabili, dipende dalla sede del progetto in cui sono coinvolta e quindi mi reco in loco sia per eventuali qualifiche che per tutta la parte ingegneristica e stare in contatto diretto con tutto il team di progetto e la Company stessa, sia per seguire le fasi iniziali della produzione della linea a bordo.
Ovviamente oltre al fatto che ogni progetto ha dei challange diversi quindi tecnicamente cresco professionalmente, ho l’opportunità di visitare nuove città, di conoscere differenti culture. Non credo che se non lavorassi in una multinazionale e fossi rimasta in una piccola realtà avrei avuto la possibilità di esplorare così tanti posti o di trovarmi in mezzo ad un oceano, o di prendere un elicottero per andare sull helideck di una nave…. sono delle esperienze pazzesche…almeno per me o per miei colleghi …
Che consiglio daresti ai giovani studenti che leggendo la tua storia sognano di intraprendere simile carriera?
Di imparare bene la lingua inglese.
Lo scenario energetico del futuro? Hai una piccola idea riguardo l’Italia?
Se il riferimento è alle fonti di energia rinnovabili alternative, beh credo che questo scenario sia ancora molto lontano e per l’Italia ancora più lontano. Credo che si continuerà per un bel pò nel drilling nella ricerca di nuovi pozzi e nella costruzioni di nuove linee di fornitura.
Nella prima foto: Cortemaggiore (sito di qualifiche) e nella seconda presso Kuantan