Chiesti 3 anni e mezzo per Grigoli per false fatturazioni. La difesa: «E' una vittima di mafia»
di: Antonio Pizzo - (fonte: La Sicilia.it) - del 2013-07-23
«Ha subito l'incendio di un magazzino, gli hanno sparato con un fucile e ha subìto pressioni sia per l'affidamento in gestione di diversi punti vendita Despar che per l'assunzione di parecchi dipendenti. E come se ciò non fosse sufficiente, ha dovuto versare denaro alla mafia. Tutto ciò dimostra che Giuseppe Grigoli è vittima della mafia e non colluso». Ad affermarlo è l'avvocato Antonello Denaro, che difende l'imprenditore castelvetranese, attualmente in carcere, nel processo che in Tribunale lo vede imputato per false fatturazioni.
Ad autoaccusarsi, nel tentativo di evitare la condanna per associazione mafiosa, era stato lo stesso Grigoli. Con dichiarazioni rese nel processo che lo ha visto alla sbarra con il boss Matteo Messina Denaro. Nell'udienza del 23 luglio 2010 l'ex «re dei supermercati Despar in Sicilia occidentale, in aula, affermò: «Per pagare la mafia facevo anche false fatturazioni. Sulla carta risultava l'acquisto di merce che in realtà non entrava nei miei magazzini».
I giudici, però, lo hanno condannato. «Grigoli - ha detto l'avvocato Denaro - ha agito in stato di necessità. Ha subito le pretese della mafia per proteggere se stesso e i suoi familiari». Per l'imprenditore l'accusa ha chiesto 3 anni mezzo. Due anni, invece, sono stati invocati per il commerciante palermitano Matteo Profeta, titolare di una ditta di detersivi coinvolto nelle false fatturazioni.