L'antenna della Wind non va montata in zona Giallonghi". Arriva il no dei Magistrati
del 2013-08-12
(ph. toscana-notizie.it)
L’impianto di telefonia mobile della Wind non sarà montato in contrada Giallonghi a Castelvetrano. Il Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo è tornato ad occuparsi della vicenda relativa all’installazione di una antenna Wind.. Un “batti e ribatti” con carte bollate tra Tar e GGA, e comune di Castelvetrano, che si è sempre opposto alla collocazione di questo ripetitore su una abitazione privata, a poche decine di metri della scuola materna di piazza Benedetto Croce e della stessa scuola media Enrico Medi.
Ritornata dinanzi al Tar di Palermo, la Società Telefonica ,producendo l’ennesimo parere dell’Arpa (il quinto), precisa il legale del comune Francesco Vasile,sulla medesima istallazione:”aveva ottenuto un’altra ordinanza di accoglimento che ne autorizzava il posizionamento, pur con in contrasto della motivazione negativa dell’Ufficio tecnico comunale”.
Avverso la citata ordinanza l’Amministrazione ha interposto un nuovo e definitivo giudizio di appello, ottenendo per la seconda volta con decisione dello scorso 25 luglio l’annullamento del provvedimento autorizzatorio impugnato .Il colosso della telefonia aveva chiesto nel maggio del 2011 al comune l’autorizzazione ad installare un impianto di telefonia mobile su un fabbricato di civile abitazione sito nella via Giallonghi, allegando tra la documentazione una copia delle analisi di impatto elettromagnetico dell’Arpa ai fini del rilascio del parere.
Tra i documenti prodotti anche il certificato di agibilità dell’immobile che non poteva essere in possesso della Società, essendo stato rilasciato dal comune solo in data successiva alla richiesta e precisamente il 21.12.2011. Nonostante tutto il Tar nel settembre del 2012, accoglieva la domanda della Wind, condannando il comune di Castelvetrano, che aveva archiviato la richiesta anche al pagamento delle spese legali.
Il Comune aveva allora precisato il dirigente dell’Ufficio Tecnico l’ingegnere Giuseppe Taddeo: "aveva anche eccepito che la documentazione fornita non risultava corrispondente allo stato dei fatti, nonostante il parere positivo dell’Arpa, che invece di essere di supporto tecnico alle amministrazioni comunali, spesso si manifesta tale solo sulla carta”.
Adesso è arrivata la sentenza del CGA, che da pienamente ragione al comune e ai suoi organi tecnici ,in quanto la Wind aveva presentato la relazione di conformità elettromagnetica su un’area e su edificio diverso da quello individuato sul progetto architettonico. Pertanto, concludeva già dalla prima sentenza l’ingegnere Taddeo- siamo molto soddisfatti perché l’organo di giustizia si è reso conto che a meno di trecento metri c’erano un edificio scolastico, uffici pubblici e che l’impianto sarebbe sorto su una pubblica via ad alta densità di traffico.