Armine Harutyunyan, la modella di Gucci criticata e offesa perché brutta. Quando il web mostra il peggio della Società
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-09-03
Già da qualche giorno il nome della modella Armine Harutyunyan, originaria dell’Armenia, è sulla bocca di tutti. Insulti e offese infatti non hanno risparmiato la bellezza anticonvenzionale di questa modella scelta da Gucci che l’ha valutata come una delle 100 modelle più sexy del mondo. Critiche e commenti razzisti sono arrivati dal web come una pioggia, da parte di chi si è concesso di giudicare Armine brutta e non adatta al mondo della moda.
Ancora una volta ritorna il tema del razzismo, della cattiveria e dei leoni da tastiera. Il mondo in cui viviamo oggi, fatto di apparenza e poca sostanza, sta abituando gli utenti social e gli spettatori in generale a distinguere tra ciò che è definibile “bello” e ciò che invece viene catalogato come “brutto o indesiderabile”.
Basta veramente poco per rendersi conto di quanto ci sia la tendenza ad emulare canoni imposti dai media, avendo come risultato l’omologazione malata alle icone di bellezza del momento. Ma questo è uno scenario alla quale siamo ormai abituati e che non fa più notizia, indice di poca personalità e di poco rispetto nei confronti della propria natura.
Ma quello di cui non dobbiamo e non possiamo smettere di parlare è la cattiveria alimentata dai vari canali di comunicazione, i social in particolar modo.
Cosa spinge un soggetto ad attaccare, giudicare, offendere un altro essere umano che non ha mosso nessuna azione lesiva nei suoi confronti? Il disprezzo nasce generalmente dalla rabbia nutrita verso sé stessi.
Un soggetto alla quale è stato insegnato ad amarsi e a prendersi cura della propria saluta fisica e psicologica è un soggetto sano ed equilibrato che, di norma, non è portato a generare sentimenti ostili nei confronti di qualcuno che non ha nessuna colpa perché conosce il modo adatto per affrontare i momenti di disagio e difficoltà.
Chi attacca ingiustamente qualcuno, con critiche pesanti e mirate a ferire, spera di potersi liberare della frustrazione e dell’insoddisfazione che sente nei confronti del proprio essere, quasi a voler desiderare che anche l’altro avverta il disagio di sentirsi inadeguato.
Episodi come questi dovrebbero farci riflettere e metterci in discussione. C’è sempre la possibilità di diventare degli esseri umani migliori. C’è sempre la possibilità di scegliere da che parte stare.