Siamo psicologicamente pronti? Niente panico, meglio "ripartire" con una passeggiata all'aria aperta
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-04-22
Sono passati parecchi giorni ormai dal famosissimo lockdown in tutta Italia per prevenire la diffusione del contagio da covid-19. Il distanziamento sociale, la paura di essere contagiati, l’isolamento, la perdita del lavoro, tutto ha contribuito a generare stati depressivi e ansiogeni nella popolazione. Ci si è ritrovati a dovere ricostruire una propria routine, diversa, particolare, per certi versi devastante.
Improvvisamente tutto è cambiato e siamo stati obbligati a dovere a poco a poco adattarci e abituarci a questa nuova realtà all’interno delle proprie mura domestiche. La nostra casa si è trasformata in scuola, palestra, ufficio, ristorante.
Abbiamo cambiato il modo di svolgere il nostro lavoro, di studiare, di dare esami, di fare sport, abbiamo sperimentato un nuovo modo di essere insieme senza costituire un pericolo gli uni per gli altri. Manca poco è l’Italia dovrebbe entrare in quella che è stata definita FASE 2.
Inevitabile chiedersi cosa produrrà questa ennesima condizione di riadattamento; se non siamo ancora troppo immersi nelle condizioni dettate dalla quarantena. Se da una parte infatti avvertiremo il sollievo del ritorno ad una pseudo-normalità dall’altra potremmo sperimentare sentimenti di ansia e angoscia dovuti alla preoccupazione del contagio. Cosa fare allora?
Non bisogna sicuramente farsi prendere dal panico.
La graduale e lenta riapertura dei vari servizi infatti ci darà il tempo di adattarci alla situazione e anche noi non dobbiamo avere troppa fretta nel farlo. Avendo sempre cura di rispettare le prime regole anti contagio potremo iniziare dal godere proprio di quelle cose che prima ci sembravano prive di senso.
Riscoprire il piacere di una passeggiata all’aria aperta, ad esempio, potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Dott.ssa Fabrizia Modica