• A3 Conad
  • A3 dottor Gianni catalanotto
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • A3bis Farmacia Rotolo

Storia dei “Pink Floyd”. Quando il capolavoro “The dark side of the moon” arrivò persino sulla luna

di: Luigi Simanella - del 2019-02-15

Immagine articolo: Storia dei “Pink Floyd”. Quando il capolavoro  “The dark side of the moon” arrivò persino sulla luna

(ph. www.europosters.it)

Il miglior gruppo che ha rappresentato il rock britannico nel mondo è stato, senza alcuna ombra di dubbio, quello dei “Pink Floyd”. Il nome del gruppo è stato scelto in onore di due grandi bluesman: Pink Anderson e Floyd "Dipper boy" Council.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • La band, formatasi nell’anno 1965, si presentò inizialmente col nome di “Sigma 6” e, poi, “Abdabs”. Quattro ragazzi inglesi, il chitarrista blues Bob Klose, il bassista George Roger Waters, il batterista Nicholas Berkeley “Nick” Mason e il tastierista Richard William "Rick" Wright, iniziarono il loro cammino etichettandosi come gruppo appartenente al genere pop.

    Quando conobbero il cantante chitarrista Roger Keith “Syd” Barrett e lo vollero con loro, si fecero convincere da quest’ultimo, ma anche dagl’impresari Peter Jenner e Andrew King, di passare alla musica psichedelica con appartenenza alla “Beat Generation” giacché, nel frattempo, erano diventati consumatori di sostanze stupefacenti come l’LSD.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • Il 5 agosto 1967 pubblicano il loro primo album, “The Piper at the Gates of Dawn”, elogiato dalla critica che lo considera il primo esempio di musica psichedelica britannica e aprendo, di fatto, le porte alla stagione dello space rock. Syd Barrett, autore di tutta la prima produzione dei “Floyd”, si rivelò ben presto un cattivo acquisto per loro, anche a causa della sua instabilità psichica. Decisero di sostituirlo, era il 1968, con l’eccellente chitarrista David Gilmour.

    Con “Atom Heart Mother” del 1970 i “Pink Floyd” decidono d’abbandonare la musica psichedelica per abbracciare quella progressive. Stanley Kubrick chiese al gruppo di poter utilizzare le musiche di quest’album per il suo film “Arancia meccanica”, ma ricevette un niet da Waters e compagni. Accettarono, invece, nel 1971 l'offerta di girare il film-concerto “Pink Floyd: Live at Pompei” del regista Adrian Maben e ambientato nell'anfiteatro romano di Pompei.

    Nell’anno 1973 arrivò l’album più importante del gruppo, il capolavoro “The dark side of the moon” “Il lato oscuro della luna”, che ha venduto quarantacinque milioni di copie in tutto il mondo. L’album sulla luna ci andò a finire veramente quando un astronauta, fan dei “Pink Floyd”, lo volle portare con lui in orbita.

    Due anni dopo, dovendo in qualche modo bissare il loro precedente successo, pubblicano “Wish You Were Here”, album che contiene, oltre all’omonimo brano diventato un’icona musicale per il gruppo, “Shine On You Crazy Diamond”. Nel 1979 arriva sul mercato l’opera rock “The wall”, dedicata al muro di Berlino e per la quale è stato anche realizzato l’omonimo film cult.

    Nell’anno 1985 Waters abbandona il gruppo che, comunque, continua la propria attività sino al 1995. Waters tornerà a suonare con la band partecipando all’album “The Division Bell” del 1994 e nella reunion del “Live 8” di Bob Geldof del 2005. Lo scioglimento definitivo del gruppo avverrà nell’anno 2006. Due anni dopo muore Wright e con lui la possibilità d’un’eventuale riunione della formazione originaria.

    I “Pink Floyd” hanno influenzato alcuni gruppi progressive degli anni settanta e diversi musicisti contemporanei. Syd Barrett dal canto suo cercò con gli “Stars” di continuare il suo cammino artistico, ma la quasi pazzia e la continua nevrosi non gli hanno più permesso di trovare un suo spazio nel mondo della musica rock.

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter

    Effeviauto P1 dal 21 maggio 2024