Il mio rock: Jeff Beck e i Who. Nel ricordo di straordinari musicisti dal grande talento
di: Luigi Simanella - del 2019-03-10
Continuo a parlare del 1965, anno molto prolifero d’artisti, cantanti e gruppi musicali. Jeff Beck formò, con Rod Stewart, Ron Wood e Ray Cook, un gruppo per il quale scelse il suo nome. Questa formazione durò fino al 1971, dopo di che Beck continuò la sua esperienza con altri musicisti, più o meno in gruppo o in sporadiche esperienze anche da solista, come per la pubblicazione del suo album “Blow by blow”.
Jeff Beck è considerato, insieme a Jimmj Page e a Eric Clapton uno dei migliori chitarristi inglesi, al quale si rifà tutta una schiera di giovani che dalle sue tecniche chitarristiche imparano il tocco e la classe.
Un altro gruppo che si formò ancora in quell’anno in America fu quello dei “Byrds”, definiti la risposta americana al fenomeno dei “Beatles” e diventati presto famosi sia per il grande talento musicale del loro leader Roger “Jim” McGuinn, bassista e cantante del gruppo, sia per essere diventati la band che accompagnò Bob Dylan nei suoi concerti. Il loro genere era il rock-folk di cui Dylan era il massimo esponente. Gli altri membri della band sono stati: il chitarrista Gene Clark, il bassista-mandolinista Chris Hillman, il batterista Michael Clarke e il chitarrista cantante David Crosby.
Il successo arrivò già l’anno dopo col famoso brano scritto da Dylan “Mr.Tambourine Man”, nel quale è utilizzata la mitica chitarra che tutti i collezionisti vorrebbero avere nel loro parco chitarre, la Rickenbacker, modello a dodici corde molto usata anche da George Harrison. Nell’anno 1967 Crosby uscì dal gruppo per formare il famosissimo quartetto dei “Crosby, Stills, Nash e Young”. Il suo posto fu preso da Gram Parsons giusto il tempo per registrare un paio d’album. Seguirono altre non brillanti esperienze con diversi cambiamenti, fino ad arrivare al 1970, anno in cui la band fu sciolta.
Un altro gruppo musicale che fece anch’esso la storia della musica rock internazionale fu quello dei “Who”. Ne fecero parte: il chitarrista Pete Townshend, il cantante Roger Daltrey, il bassista John Entwistle e il batterista Keith Moon. Il loro primo successo fu “My generation”, ma dobbiamo aspettare il 1974 quando, con il prestigioso album e la relativa versione cinematografica diretta da Ken Russel dell’opera rock “Tommy”, un ragazzo sordo, cieco e muto, il gruppo inglese dei “Who” s’impose al vastissimo popolo rock anche grazie al protagonista del film. I “Who” parteciparono al Festival di Woodstock e a quello dell’Isola di Wight, riscuotendo in entrambi un enorme successo.
L’anno dopo Roger Daltrey tentò di bissare il successo di “Tommy”, al quale avevano partecipato anche artisti del calibro di Elton John, Tina Turner ed Eric Clapton, con “Lisztomania”, ispirato alla vita di Liszt e diretto nuovamente da Russel. Il 7 settembre del 1978 Keith Moon fu trovato morto, dopo che aveva partecipato a un party organizzato da Paul McCartney. Le cronache d’allora, riportando la triste notizia, scrissero che Moon in quell’occasione suonò così violentemente da farsi scoppiare il cuore. Non fu sostituito da nessuno se non quando andavano a suonare e da chi era più disponibile sulla piazza.
Un altro grande capolavoro musicale dei “Who” fu “Quadrophenia” del 1979 al quale partecipò anche Sting. Anche di “Quadrophenia” fu realizzato un film. Nell’anno 1983 Daltrey lasciò il gruppo per farvi ritorno nell’anno 1989. Dopo la scomparsa anche di John Entwistle, avvenuta nell’anno 2002, Townshend e Daltrey hanno continuato a esibirsi proponendo dal vivo i loro brani più famosi. Li accompagnano: il bassista Pino Palladino e il batterista Zak Starkey, figlio del più famoso Ringo Starr.