Alla scoperta della massoneria. Origini, famosi adepti e i poteri forti che influenzano la società
del 2018-03-03
Giorgio Gaber nel suo monologo “La nave”, tratto dall’album “Far finta di essere sani” del 1973, citando il poeta italiano Guido Gozzano che considerava massone, si chiedeva se si dicesse màssone o massòne. Confesso che il dubbio è rimasto sia a lui sia a me, poiché non sono riuscito a trovare nulla che potesse chiarirmelo. Questa premessa per parlare della massoneria, argomento che potrebbe sembrare anacronistico, ma ancora d’attualità poiché, si pensa, continua a coinvolgere anche apparati dello Stato.
La massoneria ha origini antichissime. La prima “Gran Loggia” fu fondata presso la birreria “The Goose and Gridiron” (Oca e Griglia) di Londra, il 24 giugno 1717. Definita anche “Arte Reale”, era un'“associazione iniziatica e di fratellanza a base morale, che si proponeva come patto etico e morale tra uomini liberi senza barriere etniche, religiose, ideologiche e politiche, per il miglioramento dell'uomo e dell'umanità”. Essa si sviluppò ben presto in ogni dove. Fu Girifalco, un piccolo comune calabrese, a dare i natali nell’anno 1723 alla prima loggia massonica italiana, chiamata "Fidelitas". A Napoli la loggia “Perfetta Unione” fu fondata nel 1728 e a Firenze nel 1731.
La massoneria promuove la ricerca incessante della verità allo scopo d’universalizzare la fratellanza del genere umano. Chi accetta di farne parte, deve possedere intanto il valore della libertà (free-born, uomini liberi) unitamente a quelli dell’amicizia, altruismo, bontà, fedeltà, lealtà, sincerità, tolleranza, uguaglianza. Nella loggia ogni affiliato è “uguale” agli altri e l'unica differenza è data dal grado massonico.
Il simbolo che hanno scelto è quello dell’acacia, una pianticella vigorosa e gentile che non appassisce mai durante il corso delle stagioni e che si rinnova sempre. Un altro simbolo storico è quello della squadra e del compasso, disposti a formare un quadrilatero. La squadra rappresenta la materia, cioè tutto ciò che è concreto, la realtà oggettiva, e il compasso, lo spirito o la mente, cioè l’astrazione. I due simboli si sovrappongono a significare l'interdipendenza fra essi. La lettera “G”, posta fra i due strumenti di disegno, ha un significato metafisico.
La chiesa sosteneva che “l'obiettivo dei massoni era di distruggere da cima a fondo tutta la disciplina religiosa e sociale che è nata dalle istituzioni cristiane, e sostituirla con una nuova, modellata sulle loro idee, e i cui principi fondamentali e le leggi sono attinte dal naturalismo", per come recita l’enciclica “Humanum Genus” di Papa Leone XIII, pubblicata nel 1884.
Anche la politica prese le distanze dalla massoneria: sia l’“Internazionale Comunista”, nel novembre del 1922, sia il “Partito Nazionale Fascista” del duce Benito Mussolini, nel febbraio del 1923, proclamarono l'incompatibilità tra le loro ideologie e quelle massoniche. Il 22 novembre 1925 fu firmato l'ordine di scioglimento di tutte le logge massoniche.
Dopo la caduta del fascismo, la massoneria italiana risorse e il 13 settembre 1972 “l'aspirazione del popolo massonico italiano all’universalità" fu realizzata con il riconoscimento della regolarità del “Grande Oriente d’Italia” “G.O.I.” la cui loggia storica fu la famosa P2 fondata nel 1877 col nome di “Propaganda massonica” e ribattezzata “Propaganda due” “P2”. Licio Gelli ne fu nominato Maestro venerabile nel 1975, ma fu sciolta con la legge Spadolini-Anselmi del 25 gennaio 1982, n. 17 dall’allora “Commissione parlamentare d'inchiesta”, presieduta dall'on. Tina Anselmi, con la motivazione che si trattava d’una vera e propria "organizzazione criminale" ed "eversiva". In verità tutto questo cozza con i principi massonici nel cui codice etico è scritto di “fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te, ovverossia ama il prossimo tuo come te stesso”.
L’adesione alla massoneria non consente avanzamenti di carriera, favoritismi politici, guadagni economici o finanziamenti personali di qualsiasi genere. Gli adepti devono sentirsi uguali fra uguali, senza alcuna distinzione di censo e devono credere nell'esistenza d’un Essere Supremo. E’ utile, comunque, ricordare che con il termine massoneria, “liberi muratori” s’intende, almeno in senso figurativo, “un gruppo esclusivo di persone che, esercitando collettivamente il proprio potere o la propria influenza, sul piano politico, finanziario, ecc., agiscono in modo da curare e proteggere gl’interessi dei singoli membri del gruppo”.
C’è chi pensa che i massoni siano dei politici che hanno il controllo dei poteri forti, dall’Europa all’America, essendo anche le persone più ricche del mondo. Il loro obiettivo potrebbe essere quello di sottomettere l'umanità e renderla schiava del sistema che loro stessi hanno creato. Di fatto, ogni volta che in Italia accadono delle stragi, sono indicati sempre come responsabili “mafia, servizi segreti deviati e massoneria”. Non si può nemmeno ignorare che il Regno delle Due Sicilie decadde per mano della massoneria che si servì di Garibaldi e di Cavour per decretarne la disfatta.
C’è chi è convinto che le varie mafie italiane, siano soltanto una manovalanza della massoneria che le utilizza per tenere a bada il popolo. Quando si parla di trattativa stato-mafia, essa iniziò nel 1860 con Garibaldi che s’avvalse dell'aiuto delle rozze criminalità locali di strada, camorristiche a Napoli, mafiose in Sicilia (che da quel momento in poi divennero “organizzate” e “istituzionalizzate”), per aiutare a piegare la volontà del popolo.
Possiamo ricordare le stragi: di Portella della Ginestra, alla stazione di Bologna, di Piazza Fontana, di via Fani, di Capaci e di via D’Amelio. Anche Luigi Di Maio, leader del M5S, utilizzando lo spauracchio della massoneria ha recentemente dichiarato: “Chi urla odio razziale, chi usa espressioni omofobe, chi è iscritto alla massoneria, chi nella propria vita ha portato azioni indecenti non si può candidare col M5S”. Salvo, poi, candidare persone che dichiarano “Non posso confermare né smentire d’essere stato iscritto a una loggia massonica”.
Bisogna rilevare ch’essere iscritti alla massoneria, in ogni caso, non è un crimine. “Non siamo … una lobby. La nostra è un’associazione … che si propone il perfezionamento dell’essere umano. Cerchiamo di migliorare noi stessi … per migliorare il mondo… Abbiamo dei valori, come quello della libertà e fratellanza. A noi la politica non interessa, tratta argomenti settari che non ci riguardano e che ci dividerebbero… Noi giuriamo sulla carta costituzionale…Noi influenziamo solo la crescita degli appartenenti alla massoneria per il perfezionamento dell’essere umano. Qualcuno ci ha definito i ribelli della speranza”, dichiara un adepto.
Termino ricordando alcuni nomi illustri che hanno fatto parte della massoneria: Abraham Lincoln, Alexandre Dumas, Antonio de Curtis (Totò), Bill Clinton, Carlo Collodi, Carlo Goldoni, Cartesio, Edmondo De Amicis, Franklin Roosevelt, Franz Schubert, Gabriele D’Annunzio, George Washington, Giacomo Puccini, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Giuseppe Mazzini, Harry Houdini, Harry Truman, Johann Bach, Johannes Brahms, John Wayne, L. van Beethoven, Lev Tolstoi, Louis Armstrong, Niccolò Paganini, Oscar Wilde, Salvatore Quasimodo, Sigmund Freud, Thomas Jefferson, Ugo Foscolo, Vittorio Alfieri, Voltaire, Walt Disney, Wolfgang A. Mozart, Wolfgang Goethe.