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Alla scoperta delle regole del galateo. Se di bon ton si parlava già nel nel XV secolo

del 2018-03-11

Immagine articolo: Alla scoperta delle regole del galateo. Se di bon ton si parlava già nel nel XV secolo

Sai stare in mezzo alla società? A questa domanda siamo tutti pronti a rispondere sì. Ciò implica che conosciamo le regole del galateo e del bon ton.

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  • La buona educazione è la principale risorsa per confrontarsi con gli altri individui, per il rispetto del prossimo e per evitare cattive figure. Fu il vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, Galeazzo Florimonte, il primo a introdurre il concetto di galateo.

    Fu lo stesso a ispirare monsignor Giovanni Della Casa a scrivere il famoso libro “Galateo overo de’ costumi”, pubblicato nell’anno 1558 dopo tre anni dalla sua morte. In esso sono contenute le norme etiche e comportamentali che ciascuno di noi dovrebbe seguire per assumere degli atteggiamenti moralmente corretti.

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  • Possiamo considerare il galateo come un codice con delle regole d’approccio verso gli altri. Per la verità, già nel secondo secolo, il teologo Clemente Alessandrino scrisse sull’argomento, “Il pedagogo”, un trattato in tre libri che spiega quali devono essere i modi corretti di: mangiare, bere, dormire, vestirsi, svagarsi, parlare correttamente, finanche l'uso dei profumi.

    Queste regole di buone maniere, indirizzate a chiunque al di là della classe sociale d’appartenenza, sono state riprese nel XV secolo anche da un altro teologo, Erasmo da Rotterdam, nel suo “De civilitate morum puerilium”.

    Vediamo, nel dettaglio, quali sono alcune di queste regole:

    - se siamo al ristorante il cameriere sa benissimo che deve servirci stando alla nostra sinistra, mentre deve togliere il piatto da destra;
    - noi dobbiamo tenere il tovagliolo aperto sulle gambe e possiamo portarlo alla bocca quando ne avvertiamo il bisogno, senza mai legarlo intorno al collo o infilarlo nel colletto della camicia come se fosse un bavaglino;
    ​- la schiena deve stare eretta, un po’ staccata dalla sedia, senza mai appoggiare i gomiti sul tavolo e senza allungare le gambe sotto il tavolo;
    ​- il capotavola aspetta che siano serviti i piatti di tutti i commensali, mentre questi aspettano ch’egli incominci per primo il suo pranzo;
    ​- prima di servire il secondo, bisogna aspettare che tutti i commensali abbiano terminato il primo; non si deve mangiare il pane prima d’essere serviti o fra un piatto e l'altro;
    ​- non si deve bere senza prima aver passato l'acqua o il vino al commensale alla propria destra o sinistra che ha il bicchiere vuoto;
    ​- se s’incontra un conoscente si presenta sempre la persona più importante per prima, preceduta dal titolo di maggiore rilievo;
    ​- la stretta di mano non avviene mai da seduti, ma alzandosi in piedi e porgendo la mano destra, ed è la persona alla quale ci si presenta, non quella presentata, che dovrebbe porgere per prima la mano;
    ​- per l'uomo è fatto obbligo d’alzarsi, mentre non lo è per le donne;
    ​- quando si è a tavola, la coppia si siede a una giusta distanza dal tavolo, né troppo vicino né troppo lontano;
    ​- sia le donne sia gli uomini stanno uno di fronte all'altro in modo da poter discutere tranquillamente, anche se sarebbe meglio evitare di parlare quando si sta mangiando;
    ​- gli alimenti non devono mai essere toccati con le mani, tranne il pane e i grissini che devono, comunque, prima essere spezzati e poi portati alla bocca;
    ​- si deve evitare d’emettere qualsiasi rumore quando si mangia o si beve, non si deve soffiare sulle pietanze calde, si deve masticare con la bocca chiusa e non si deve fare mai la classica scarpetta;
    ​- non si deve parlare al telefono mentre si sta a tavola con altre persone e non si devono scattare fotografie;
    ​- se si stanno mangiando degli spaghetti è necessario imparare ad arrotolarli intorno alla forchetta, poiché è vietato succhiarli direttamente dal piatto;
    ​- si deve assolutamente evitare l’uso degli stuzzicadenti alla fine del pasto.

    Queste alcune regole basilari per quando si è seduti a tavola.

    Quando, poi, ci si mette alla guida di un’auto si deve evitare d’inveire contro altri automobilisti o pedoni, lanciare oggetti dal finestrino, ostacolare il traffico e disturbare con inutili rumori, come clacson o radio a tutto volume, e schiamazzi. Non si deve mai utilizzare in pubblico un linguaggio scurrile e offensivo con imprecazioni, parolacce e, magari, bestemmie. Altre cose che possiamo citare rivolte maggiormente ai giovani sono: non toccarsi mai i capelli, non grattarsi, non mettere le mani in bocca, non mangiarsi le unghie, non sbadigliare.

    Secondo uno studio condotto dallo psicoantropologo Massimo Cicogna, i bambini italiani sono i più maleducati d'Europa e questo forse perché riflettono una nostra mancata conoscenza di quelle regole che bisogneremmo seguire per un confronto civile con i nostri interlocutori. 

     

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