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La fine della seconda guerra mondiale e quel bacio del marinaio entrato nella storia

di: Luigi Simanella - del 2019-02-21

Immagine articolo: La fine della seconda guerra mondiale e quel bacio del marinaio entrato nella storia

In questi giorni i mass media hanno dato ampio risalto alla notizia della morte, alla veneranda età di 95 anni, d’un marinaio che, suo malgrado, è diventato famoso per un suo furtivo bacio che ha fatto il giro del mondo.

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  • Il marinaio della US Navy si chiamava George Mendonsa. Il fatto successe a New York, nella 45^ strada di Times Square, alle ore 17 e 51 minuti del 14 agosto 1945 quando, dopo avere ascoltato la radio nella quale l’allora presidente americano Harry Truman annunciò la fine della seconda guerra mondiale, Mendonsa, per la gioia, abbracciò la prima ragazza che le capitò sottomano e la baciò in maniera struggente e appassionata, avvinghiandola anche in uno dei più classici casqué.

    Passava da lì il fotografo Alfred Eisenstaedt che scattò una foto ricordo di quel momento felice. Mai avrebbe immaginato che quello scatto sarebbe rimasto nella storia facendo diventare famosissimo il marinaio e la ragazza ch’egli baciò, Greta Zimmer Friedman, assistente presso uno studio dentistico di Times Square (è morta anche lei nel mese di settembre del 2016 all’età di 92 anni – all’epoca dei fatti narrati di anni ne aveva 21).

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  • Il celebre magazine americano Life decise di pubblicare la foto in copertina e fu così che quel bacio rimase a memoria di tre generazioni che si sono susseguite da quell’indimenticabile giorno di festa. Anche il fotografo militare Victor Jorgensen scattò quel giorno una foto quasi simile da una prospettiva diversa; foto che fu pubblicata il giorno dopo sul famoso quotidiano statunitense New York Times e che divenne l’immagine icona della fine del conflitto.

    La Friedman ebbe a dichiarare: “….non era un evento romantico, ma solo un modo per ringraziare Iddio che la guerra fosse finita. Quell'uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me». La versione di Mendonsa invece è: “Arrivammo a Times Square, quando vidi l'infermiera. Avevo bevuto qualche drink ed ebbi l'istinto di afferrarla”.

    Infine la versione di Eisenstaedt: “A Times Square nel V-J Day, ho visto un marinaio che correva lungo la strada afferrando qualsiasi ragazza vedesse. Che lei fosse una nonna, robusta, magra non faceva differenza. Stavo correndo davanti a lui con la mia Leica guardandomi indietro, ma nessuna dei possibili scatti mi piacevano.

    Poi, all'improvviso, in un lampo, ho visto che afferrava qualcosa di bianco: mi sono girato e ho cliccato nel momento in cui il marinaio baciava l'infermiera. Se lei fosse stata vestita con un abito scuro non avrei mai preso l'immagine. Lo stesso se il marinaio avesse indossato una divisa bianca. Ho scattato esattamente quattro immagini, nel giro di pochi secondi. Solo una era giusta, a causa del bilanciamento. Nelle altre l'enfasi è sbagliata - il marinaio sul lato sinistro è troppo piccolo o troppo alto. La gente mi dice che quando io sarò in cielo mi ricorderanno per questa immagine”.

    Il comune di Civitavecchia, città nella quale ho vissuto negli ultimi quattro anni, il 18 ottobre 2011 inaugurò la “Unconditional Surrender” meglio conosciuta come la “Statua del Bacio”, opera realizzata dallo scultore Seward Johnson. La colossale scultura, alta più d’otto metri con un peso di tredici tonnellate di bronzo e immortalata ogni giorno da migliaia di turisti, è rimasta esposta nella locale piazza degli Eventi alla Marina fino al 9 settembre 2014 quando è stata rimossa per essere trasferita al Mèmorial di Caen in Normandia dove, peraltro, vive mio figlio Daniele (così se l’è goduta anche lui).

    A Caen è rimasta per due anni. Dopo, nel mese d’ottobre 2016, è stata nuovamente trasferita presso il museo della guerra di Bastogna, in Belgio.

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