Insalata di legumi, piatto estivo tra proprietà e benefici per la salute. Ecco quali preferire
di: Graziella Palermo - del 2020-06-19
Oggi vi propongo un’ottima insalata di legumi per un pranzo estivo fresco,magari in riva al mare,che sazia e che è nutrizionalmente completo. Con il nome di legumi si indicano i semi commestibili delle piante della famiglia delle Leguminose, che possono essere consumati allo stato fresco, immaturo, con un elevato contenuto in acqua e allo stato secco, maturo.
I semi secchi, hanno un elevato valore nutritivo e svolgono tuttora un ruolo importante nella dieta di molti Paesi. I legumi, infatti, sono secondi solo ai cereali come fonte di alimentazione per l’uomo e per gli animali.I legumi sono stati coltivati e consumati dall’uomo fin dai tempi più remoti: sono stati rinvenuti semi di lenticchie, piselli e soia che risalgono addirittura a oltre 5.000 anni a.c.
Esistono numerosissime varietà di legumi diffuse in quasi tutti i Paesi del mondo. In Italia le varietà più comuni sono i fagioli, i ceci, le lenticchie, le fave, i piselli.I legumi sono alimenti importanti perché sono innanzitutto un’ottima fonte di proteine: ne contengono, infatti, dal 20% al 40%, più del doppio rispetto ai cereali, e comunque in quantità più elevata di qualsiasi altro alimento naturale.
I legumi sono, inoltre, una buona fonte di carboidrati, e di conseguenza di energia. Presentano anche buone quantità di vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina e niacina) e di sali minerali (calcio, ferro, fosforo). Le proteine dei legumi hanno una discreta qualità nutrizionale, cioè un discreto contenuto di aminoacidi essenziali, in particolare di lisina, mentre sono leggermente carenti di metionina e cistina. Una situazione opposta a quella dei cereali, che presentano, invece, un buon contenuto in metionina e cistina, ma sono carenti di lisina.
Un’ insalata di legumi nutriente
Deriva da questo che le proteine dei cereali e dei legumi si complementano molto bene tra loro e la loro miscela ha una qualità, cioè una composizione in aminoacidi essenziali, molto buona, simile alla composizione delle proteine animali. Di conseguenza, piatti tradizionali come pasta e fagioli, riso e piselli, pasta e ceci, e altre preparazioni simili, hanno un validissimo fondamento nutrizionale.
I legumi presentano altri aspetti nutrizionali benefici: per esempio, hanno un contenuto in grassi molto ridotto (circa il 2-3%), e per questo il loro impiego è consigliato nelle diete ipolipidiche. I legumi hanno anche un elevato contenuto in fibra alimentare – l’elemento costitutivo delle bucce – un tipo di fibra che ha un effetto molto importante nella regolazione delle funzioni intestinali.
È stato anche osservato che molti legumi, tra cui i ceci, le fave e la soia, hanno la capacità di abbassare il livello di colesterolo nel sangue; si ritiene che questa sia una proprietà comune a tutti i legumi, ma non si sa ancora con precisione quale loro costituente sia responsabile di questo effetto.
Il consumo di legumi è da sempre associato al problema della flatulenza, cioè la formazione di gas intestinali. Questi gas, principalmente azoto, idrogeno, anidride carbonica, metano e idrogeno solforato, sono prodotti da batteri intestinali che causano la fermentazione di alcuni zuccheri (raffinosio, stachiosio, verbascosio) che non possono venire assorbiti per mancanza degli enzimi capaci di idrolizzarli. Non si conoscono rimedi pratici validi per evitare questi effetti sgradevoli.
Hanno anche qualche inconveniente!
Uno dei principali inconvenienti presentati dai legumi, quando vengono cucinati, è costituito dal lungo tempo di cottura richiesto. Ma esistono pratiche, note sin dai tempi più antichi, per abbreviarlo, come l’ammollo in acqua, l’aggiunta all’acqua di cottura di bicarbonato o altri sali alcalini, o ancora, l’aggiunta del sale solo alla fine della cottura. Lo scopo di tutte queste pratiche è quello di favorire l’ammorbidimento dei semi. Studi recenti sulla loro composizione e sull’interazione di alcuni loro costituenti con i sali minerali hanno spiegato scientificamente il successo di queste pratiche tradizionali.
L’inconveniente dei lunghi tempi di cottura può essere attualmente superato ricorrendo alla cottura a pressione, ai legumi precotti che cominciano a trovarsi in commercio, o a quelli inscatolati, che sono più costosi delle varietà vendute sfuse ma più pratici e accettabili all’uso.
I legumi sono disponibili tutto l’anno, e sono venduti sciolti, in buste trasparenti, o inscatolati o ultimamente anche in vasi di vetro. È utile, quindi, quando si comprano e si preparano, controllare che non ci siano sostanze estranee frammischiate e che i semi non siano stati danneggiati o attaccati da insetti. Inoltre è bene conservare i legumi in luogo fresco e asciutto.
I legumi in cucina
Nella preparazione dei legumi in cucina può essere utile aver presenti alcuni fatti e seguire le avvertenze qui di seguito riportate, per ottenere i migliori risultati.
Prima della cottura è conveniente lavare i legumi, per allontanarne sostanze estranee e semi danneggiati.
Sempre prima della cottura è bene lasciare i legumi (tranne le lenticchie) in ammollo nell’acqua per tutta la notte o per 6-8 ore, oppure portarli all’ebollizione in acqua per 2 minuti e poi lasciarli al coperto per un’ora, lontano dal fuoco.
Le lenticchie richiedono una cottura di 45-50 minuti; le altre varietà di legumi 2-3 ore, dopo l’ammollo.
I legumi assorbono acqua, aumentando così di volume (una misura di legumi secchi corrisponde a due-tre misure di legumi cotti). Quindi è opportuno tenere presente questo fatto durante la preparazione (ammollo e cottura).
Durante la cottura lasciate il coperchio della pentola leggermente sollevato.
Durante la cottura, non aggiungete sale o altre sostanze acide, come limone o aceto, finché i legumi non siano quasi cotti, poiché questi ingredienti possono ostacolare l’intenerimento delle bucce.
Dottoressa Graziella Palermo
Dietista