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Fette biscottate e cereali: sono equivalenti? Ecco cosa sapere

di: Graziella Palermo - del 2021-04-23

Immagine articolo: Fette biscottate e cereali: sono equivalenti? Ecco cosa sapere

Fette biscottate e pane tostato. Sono equivalenti? Le fette biscottate: hanno la fama di essere più leggere del pane e quindi più consone a una dieta … eppure! Se effettivamente è più "leggera" del pane in peso per uno stesso volume (perché si tratta di pane tostato, quindi meno ricco di acqua, pertanto meno pesante), la fetta biscottata è tuttavia più calorica a parità di peso. Così, se 100 g di pane contengono circa 250 calorie e 50 g di glucidi, 100 g di fette biscottate contengono 380 calorie e 70 g di glucidi.

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  • Questa differenza è dovuta al fatto che la fetta biscottata contiene meno acqua, quindi più materia secca, per cui i nutrienti sono più concentrati. Inoltre, contiene zucchero e grassi aggiunti, cosa che la rende più ricca del pane. 

    Potete fare l'equivalenza seguente: 40 g di pane = 3 fette biscottate. 

    Il processo di lavorazione della fetta biscottata, come di tutti i tipi di pane tostato, provoca una scissione delle molecole di amido e, di conseguenza, un aumento dell'indice glicemico. Scegliete quindi preferibilmente le versioni "integrali", "ai cereali" o "alla crusca" che, grazie alla quantità di fibre, avranno un indice glicemico più interessante. 

    -Gallette: l'analisi è esattamente quella delle fette biscottate, sono ancora più leggere di peso perché molto aeree, ma per un determinato peso sono più caloriche del pane (370 calorie per 100 g circa) con un'aggiunta di grassi e di zucchero supplementare. 

    Potete sostituire 40 g di pane con 5 gallette. Inoltre, potete sceglierle preferibilmente integrali, alla crusca e ai cereali. 

    -Pane svedese: come le "cugine" dei paragrafi precedenti, il pane svedese è un panino tostato. Potete sostituire 40 g di pane con 3 panini svedesi. 

    -Pane a fette: Il pan carrè è il primo pane confezionato apparso in Italia ormai da molti anni: a forma quadrata, già tagliato in fette identiche, con una piccola crosta scura ma non croccante. La forma è data dalla cottura in stampi chiusi con coperchio, a forma di parallelepipedo. Inizialmente piuttosto asciutto e stopposo, era usato solo per toast e tramezzini. Oggi il mercato, decisamente in espansione, li propone in sostituzione del pane propriamente detto con grande varietà di tipi confezionati in modo ermetico e quindi più facilmente conservabili. L'impasto di base è simile per tutti, con farina, grassi, lievito, zucchero, sale. A questo si aggiungono il latte, le uova o farine di cereali diversi, rispettivamente nei tipi al latte, briosciati, ai cereali. Si trovano anche il pane specifico per tramezzini, con totale assenza di crosta, e il pane americano, a fetta quadrata e più grande di tutti, per panini giganti. 

    Mai sazi. Tutti appetibili e gustosi, ma soprattutto così morbidi che quasi non si masticano. Tanta morbidezza è data da una discreta quantità di grassi, dagli emulsionanti, i mono- e di-gliceridi degli acidi grassi che trattengono acqua, e anche dalla cottura nello stampo. Rispetto al pane tradizionale questa caratteristica fa sì che se ne mangino anche grandi quantità prima di sentirsi sazi. Visti gli ingredienti, l'impasto è mediamente piuttosto calorico, circa 10% più del pane. La qualità finale dipende soprattutto dalla qualità dei grassi usati, ed ancora una volta, gli incriminati sono i prodotti con grassi vegetali o animali di tipo idrogenato. Un altro punto critico da non sottovalutare è la consistente presenza di sale (cloruro di sodio).

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