"Quel lontano voto di pancia del 2018, la riorganizzazione 5 Stelle e il nuovo gruppo territoriale a CVetrano". Intervista a Patrick Cirrincione
di: Redazione - del 2023-11-09
Si scaldano i motori in vista delle imminenti amministrative a Castelvetrano, mentre a livello provinciale, regionale e nazionale, lo scenario delle europee incita le forze moderate verso un unico fronte progressista, che possa tener testa alle destre, attualmente al potere. Tra le fila progressista italiane, vi è anche il Movimento 5 Stelle, che dopo una prima fase di exploit, con la conquista di molti voti, ora cambia pelle, con una riorganizzazione per offrire una visione più strutturata sul territorio, ma con gli stessi temi sociali e civili.
Ne abbiamo parlato con il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle per la provincia di Trapani, avv. Patrick Cirrincione. Militante nel movimento sin dagli inizi, in questi anni, Cirrincione è stato un esponente composto, dai toni misurati, nel ruolo di presidente del consiglio di Castelvetrano, chiamato a gestire “super partes” un dibattito politico, spesso dai toni alti. Lo scorso maggio, è stato nominato referente provinciale.
Quasi 5 anni fa, una platea incredibile accoglieva Di Maio a Castelvetrano. Il movimento era il primo partito. Oggi, la situazione per i 5 stelle a Castelvetrano e non solo, è ben diversa. Cosa pensa sia successo?
"Nel 2018, il M5S a livello nazionale godeva di un grande favor da parte degli elettori e ciò si è, inevitabilmente, riflesso anche a livello locale. La politica è però in costante mutamento ed è evidente che il voto di protesta, che l’elettorato nel passato convogliava nel M5S, ha esaurito la sua spinta. D’altronde, a livello nazionale anche il movimento è mutato e maturato, proprio in virtù
dell’esperienza di governo ed oggi, con la guida del Presidente Conte, si propone quale forza politica attenta ai diritti delle fasce sociali più deboli, alle tematiche ambientali, ad uno sviluppo economico sostenibile ed ad una soluzione delle controversie internazionali che non passi dall’invio di armamenti".
In cosa consiste la riorganizzazione del M5S?
"Dando corso alle istanze manifestate durante gli “Stati generali” dell’autunno del 2020, un vero e proprio congresso nazionale, il M5S ha deciso di dotarsi di una organizzazione fluida e snella, al fine di realizzare quel coordinamento interno fra la base ed il vertice del movimento, così tanto invocato dagli iscritti. Ed ecco che dopo l’approvazione del nuovo Statuto, il Presidente Conte ha proceduto alla nomina dei coordinatori regionali ed a cascata dei coordinatori provinciali. Ultimo atto di questa riorganizzazione è l’istituzione dei gruppi territoriali comunali e l’elezione del referente".
Attualmente si sente molto parlare di “gruppo territoriale”. Di cosa si tratta? Sostituirà il meetup?
"I gruppi territoriali rappresentano un luogo di scambio di idee e di confronto, volto a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini, che si riconoscono nei principi del Movimento 5 Stelle, alla vita politica. Si tratta della naturale evoluzione dei meetup, così tanto invocata dagli stessi attivisti.
Facendo tesoro della pluriennale esperienza, si è cercato di dare un’organizzazione che permetta all’impegno civico e politico di essere più efficace nel conseguimento dei risultati, coordinando ad esempio le iniziative a livello nazionale attraverso i referenti dei vari progetti".
A livello provinciale, già sono nati gruppi territoriali? E a Castelvetrano?
"C’è grande fermento in provincia per la creazione dei gruppi territoriali: ad ottobre è stato costituito il gruppo territoriale di Marsala, il primo della provincia ed il secondo in tutta la Sicilia. Nei mesi di novembre/dicembre si costituiranno i gruppi di Castelvetrano e di Trapani, entro fine anno in tutta la nostra isola è programmata la costituzione di circa trenta gruppi. Insomma, la riorganizzazione del movimento è ormai una realtà".
Si è parlato di scollamento tra i vertici e la base. Tramite i gruppi territoriali, sarà possibile assestare la struttura?
"Assolutamente sì! Già la nomina dei coordinatori regionali e nazionali, della scorsa primavera, andava in questo senso, ora con la formazione dei gruppi territoriali e l’elezione dei referenti per ogni comune, si concluderà il processo di riorganizzazione atto a creare una rete su tutto il territorio della nostra penisola. Il movimento è per sua natura fluido,ma negli anni si è avvertita sempre di più l’esigenza di fare rete e di dotarsi di una struttura organizzativa fra vertice e base".
Quali sono i temi su cui punterete per catturare quella parte di elettorato deluso?
"Il Presidente Conte si è trovato ad affrontare, come Presidente del Consiglio dei Ministri, la più grande emergenza pandemica mondiale dopo la seconda guerra mondiale. Oggi, occorre ripartire proprio dalle battaglie identitarie del movimento che crede fortemente in progetti di ripresa utili a sostenere dell’economia, come ad esempio con iniziative quali il superbonus nell’edilizia, e pone una particolare attenzione alle fasce sociali più deboli, con proposte di legge quale quella sul salario
minimo".
Quali potrebbero essere le altre forze politiche, con cui poter condividere progetti?
"E’ evidente che, a livello nazionale ed anche a livello regionale, il M5S è fortemente in contrasto con la politica portata avanti dal centrodestra e non può che rivolgere la propria attenzione a quelle forze politiche del campo progressista con cui condivide molti valori".
Ritiene che alle prossime elezioni nei vari comuni (Castelvetrano, Mazara del Vallo e Salemi)
il M5S cercherà alleanze con la sinistra o anche con la destra?
"Il percorso politico che porterà alle elezioni amministrative della prossima primavera non potrà
prescindere dal lavoro svolto dai gruppi territoriali che si vanno costituendo. Ogni realtà comunale è diversa dalle altre e pertanto il M5S sarà chiamato a declinare un percorso politico, che potrebbe anche avere dei distinguo a livello locale, pur sempre, naturalmente, nell’ambito del perimetro delle alleanze nazionali e regionali".
Se lei fosse Giuseppe Conte, come farebbe a far tornare i 5 stelle all’exploit di qualche anno fa quando gli italiani vollero dare la chance ad una nuova politica che non fosse quella dei soliti noti?
"Lungi da me l’idea di sostituirmi ad un leader politico così carismatico, che ha dimostrato assoluta capacità nella sua esperienza di governo. Ritengo che, la via intrapresa da Giuseppe Conte sia la più conducente".
Dopo 5 anni invece in Sicilia, Cuffaro e Lombardo hanno un seguito importante e la Nuova DC ambisce ad un salto di livello nazionale. Che idea si è fatto? Avete dei rimpianti?
"La nuova Dc si propone di essere uno dei principali attori politici a livello, non solo locale e regionale, ma anche nazionale. I mass media ci rimandano immagini e notizie di convegni e riunioni in cui tantissimi, nostalgici e nuove leve, si incontrano per confrontarsi sulle iniziative da
portare avanti. Il M5S non ha mai avuto la possibilità di governare la nostra regione, passata da Cuffaro e Lombardo, alla sinistra di Crocetta, al centro destra di Musumeci ed ora di Schifani. Il rimpianto è sicuramente quello che il M5S non è stato maggiormente incisivo durante la campagna elettorale regionale dello scorso anno, nello spiegare agli elettori i propri progetti e propositi".
La redazione di Castelvetranonews ringrazia il coordinatore provinciale del M5S Patrick Cirrincione per l’intervista concessa.