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Santa Ninfa, il Consiglio comunale approva il bilancio di previsione

Il Comune di Santa Ninfa è tra i primi in provincia a dotarsi dello strumento finanziario

di: Comunicato stampa Polizia - del 2013-08-09

Immagine articolo: Santa Ninfa, il Consiglio comunale approva il bilancio di previsione

Il Comune di Santa Ninfa è uno dei primi della provincia ad essersi dotato del bilancio di previsione ben prima del termine previsto (il 30 settembre). Il Consiglio comunale, nella seduta del 7 agosto, ha infatti approvato lo strumento finanziario con nove voti favorevoli (quelli della maggioranza: Di Strefano, Accardi, Truglio, Lombardo, Glorioso, Genna, Biondo, Pellicane e Falcetta, assente Bianco) e tre contrari (i consiglieri di minoranza: Pipitone, Murania e Genco, assenti Pernice e Russo).  

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  • Il bilancio complessivo dell’ente è di 15.694.062 euro. Due gli emendamenti presentati dal gruppo di minoranza, uno bocciato dall’aula ed uno dichiarato inammissibile dal presidente Vincenzo Di Stefano sentito il parere del segretario Vito Bonanno. Su entrambi pendeva comunque la spada di Damocle del parere «non favorevole» espresso dal responsabile dell’Ufficio di ragioneria Mimma Mauro.  

    Il sindaco, Giuseppe Lombardino, nel ricordare i minori trasferimenti da parte dello Stato e della Regione per 600mila euro («un taglio epocale», lo ha definito), ha chiarito quali saranno le linee che intende seguire la sua amministrazione: «Priorità agli interventi nelle scuole, nella viabilità, nella pubblica illuminazione, nella pulizia del paese».

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  • Per compensare i minori trasferimenti e mettere in equilibrio i conti dell’ente si è operato un ritocco sull’addizionale comunale Irpef, che dallo 0,50 passa allo 0,80 per cento. Un incremento che, come ha spiegato in aula l’assessore al Bilancio Giacomo Accardi, «interesserà soprattutto i redditi alti, mentre resta la soglia di esenzione sotto i 7.500 euro di reddito, che mette al riparo, ad esempio, i pensionati con pensioni minime». Un incremento necessario, ha aggiunto, dal canto suo, il sindaco, «per potere lasciare al minimo le aliquote Imu e non colpire così i possessori di case, in particolare le seconde, che spesso non producono alcun reddito».

    Di fronte alle lamentele della minoranza, che metteva in dubbio la regolarità del bilancio, il segretario Vito Bonanno ha certificato in aula che «l’ente è virtuoso, virtuosa è la manovra predisposta dagli uffici e dalla Giunta; di fronte a un bilancio siffatto la Corte dei conti può solo inchinarsi».  La sessione di bilancio ha impegnato il Consiglio in due sedute.

    Piuttosto accesa la prima, nella quale si sono approvati gli atti propedeutici allo strumento finanziario, tra cui il Piano triennale delle opere pubbliche e il Piano delle valorizzazioni e delle dismissioni degli immobili di proprietà comunale. Un duro scontro verbale si è verificato tra il capogruppo di maggioranza, Rosario Pellicane, e il consigliere di minoranza Enza Murania, con il presidente Di Stefano che ha faticato non poco per riportare la calma in aula.   

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